da Rocco Ciolfi, Arce
C’è una evidente coincidenza tra il risultato delle primarie e l’attacco di Rifondazione a Cofferati. Quello che è venuto fuori dalle urne dell’Unione (tanto Prodi, meno Bertinotti, più Mastella) ha deluso (e spiazzato) Fausto che non ha visto premiata la sua linea del dialogo, dei “voglio…”, della moderazione. L’occasione di Bologna gli è stata utile per riposizionarsi e tornare, non solo a parole ma anche nei fatti, ad assecondare la parte più radicale del suo elettorato. E bene fa Cofferati, visto l’innalzamento strumentale del livello dello scontro, a condurla come una battaglia politica di posizione. Viste le premesse non c‘è nulla da mediare; chi arretra non perde la battaglia, ma la guerra.
dall’avv. Lina Arena
Abbiamo una strana idea sulla globalizzazione perché alla liberalizzazione dei mercati ed alla libera circolazione delle merci non abbiamo aggiunto la libera circolazione delle idee.Si può comunicare indicendo raduni di piazza con bandiere in spalla? Si possono chiamare i pensionati e gli invalidi a riempire gli stadi? Si possono organizzare notti bianche per ballare e sognare con Bassolino e la sig.ra Rosa Russo Iervolino? Vogliamo i forum con il libero accesso e vogliamo la stampa libera.Non vogliamo pagare il canone RAI-TV ma vogliamo pagare solo i canali che ci piacciono e che fanno concorrenza sul mercato delle idee e della promozione sociale. Siamo stanchi di vivere nei gulag con Cementano e Benigni che starnazza.
da Vittorio Grondona – Bologna
Evidentemente su Cofferati non mi sono spiegato bene. Pazienza, teniamocelo così com’è, e che non se ne parli più. Altrimenti i media, la politica e tutti coloro che in questo momento pre elettorale fingono di nutrirsi di legalità ce lo fanno vedere e sentire ogni giorno finché anche quelli che la pensano come me si convincano una buona volta che quello che sta facendo il sindaco di Bologna è ben fatto a prescindere. Non tutti purtroppo hanno la capacità di sapersi esprimere. Io probabilmente sono uno di quelli, ma per fortuna sono in buona compagnia. Per esempio, il Cavaliere era contrario alla guerra. Ce l’aveva spiegato e rispiegato, ma io non l’avevo capito. Mi sono riletto quello che i giornali avevano scritto, quello che la destra tutta aveva sempre detto, ma niente, nessun lume si è acceso nel mio cervello. Fino all’ultima traduzione in formato elementare di questi giorni, io ero proprio convinto che il premier fosse d’accordo con Bush di esportare la democrazia in Iraq con le buone o con le cattive. Proprio così, quando uno si spiega male, non c’è verso che io lo capisca!
da Gianluca Freda
(…) Sicurezza per me non vuol dire espellere l’immigrato che vuole lavarmi i vetri dell’auto, per lui basta e avanza un “no”; vuol dire proteggermi contro una violenza di stato così atroce da ritenere legittima la distruzione della vita di una persona per una simile sciocchezza. Sicurezza non è bastonare e poi internare in un gulag il poveraccio che disturba il mio prezioso senso estetico baraccandosi vicino casa mia; vuol dire semmai garantirmi, nel caso non impossibile che eventi della vita mi riducano nelle condizioni del mio bisognoso vicino, che avrò comunque diritti, una casa e un lavoro, non una branda in cella e un foglio di via. A me piacciono un sacco i pullover di cachemire di Bertinotti, mi piace assai meno il cachemire che ottunde le menti dell’ormai borghesissima (dunque violentissima) sinistra “moderata” italiana, ben rappresentata su questo blog, e “moderata” quanto lo è un colpo di manganello. (…)
di Paolo Bortolussi
RaiUno raggiunge i 12 milioni di spettatori con uno share del 50% proprio mentre mentre il suo direttore si autosospende. L’autosospensione a tempo indeterminato mi pare una soluzione logica.
da Silvio Berlusconi, forwarded by Gianni Guasto
No, George, don’t do this horrible mistake. I’m against this war, George, without “if”, and without “but”. Not in my name, George. I will never send Italian troops to Irak. How many people will die? How many times must the cannonballs fly, before they’re forever banned? The answer, my friend, is blowin’ in the wind. Peace, George. Peace now.
da Feliciano Bechelli
Sono usciti gli ultimi sondaggi elettorali.Leggendoli, Silvio Berlusconi ha preso atto del crescente svantaggio della Casa delle Libertà e ha pensato bene di cambiare opinione sulla guerra in Iraq. Così, tanto per vedere se riesce a risalire la china.Leggendoli, Enrico Boselli ha preso atto che l’Unione è sempre più favorita e ha pensato bene di mettere sul tavolo la questione “concordato con la Chiesa”. Così, tanto per fare un po’ di casino nella sua stessa coalizione.
da Lorenzo Barracco
Come vedi, caro Pier Franco, i reality (e le loro conseguenze) c’entrano eccome: i meriti della signora in questione, il cui nome scopriamo su richiesta, sono – stando ai tuoi oltre 1400 caratteri – gli stessi per i quali vediamo sugli schermi Giada de Blanc, Romina jr e Loredana Lecciso: essere figli, coniugi o parenti di.Piuttosto, mi domando cosa c’entrino destra e sinistra.
da Michelangelo Moggia
Adesso il nostro premier viene fuori che lui era contrario alla guerra in Iraq. Fra qualche giorno dirà che Prodi era favorevole e che è stata la sinistra a mandare le truppe. Ma il giornalista che lo intervistava non avrebbe dovuto dirgli: “No guardi non ci prenda per scemi, lei era favorevole, favorevolissimo. Ci sono le prove, lei non può stravolgere così la verità.” E cosa diranno ora quei suoi scagnozzi (Ferrara in testa) che si sono sgolati per difendere l’indifendibile (l’11 settembre, il terrorismo, le armi di distruzioni di massa, il feroce dittatore)?
da Enrico Lopidao, Roma
Non riesco proprio a berla… dopo anni che non se ne parlava la Sciarelli su “Chi l’ha visto” riapre la questione di Ghira, quello del Circeo, fuggiasco da 30 anni con amici potenti che lo hanno protetto e aiutato nella fuga e nella latitanza. Ed ecco che sulla scia della trasmissione si comincia a riparlare del caso e della scomparsa di questo “figlio di papà”, il suo amichetto Izzo ne combina un’altra delle sue e una lenta ma costante pressione mediatica riapre il caso e spinge per trovare finalmente una soluzione a questa ricerca: le segnalazioni si infittiscono, si ricostruiscono identikit. Quando. Boommm! Andra Gira è morto 11 anni fa!! E noi ci dovremmo credere? Noi dovremmo credere che con i miliarducci che mammà e papà gli passavano, con le protezioni potenti che aveva, Andrea Ghira si è andato ad arruolare nella legione straniera spagnola? Invece di fare la bella vita nei paesi tropicali? Per poi morire di overdose solo come un cane… e radiato dall’esercito.Ha ragione la Colasanti… una perfetta montatura, circondata dalla solita grancassa delle sette tv nazionali!