A me Sinner è proprio simpatico. E credo che sia simpatico al 99 per cento degli italiani. Con quella parrucca rossa che scompare miracolosamente sotto il berretto quando gioca. Con quel suo sorriso che non lo abbandona mai, neanche quando sarebbe più facile e conveniente piangere. Con quelle sue gambette che non si capisce come facciano a tenerlo in piedi. Con quel suo braccetto e con quel suo pugnetto che sfodera quando gli riesce un punto particolarmente difficile e redditizio. Mi è simpatico perché sento di poter giurare che mai deriderà o insulterà un suo avversario. Che mai protesterà contro l’arbitro. Mai si rivolgerà in maniera sgarbata ai fans del suo avversario.
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Mi ero già reso conto che Giorgia Meloni aveva perso l’occasione di passare alla storia. Sarebbe bastato che in un paio di situazioni si fosse comportata diversamente da tutti i premier che l’avevano preceduta. Una per tutte: la gestione della Rai.
Confesso che non conosco la legge elettorale della Sardegna. Né smanio per conoscerla. Ms sono rimasto molto colpito dal fatto che i sardi hanno votato in maggioranza per le liste di centro destra. Quelli di centro destra hanno ottenuto il 49 per cento. Quelli del centro sinistra solo il 42,6%. Insomma i sardi hanno votato a destra. Ma hanno eletto la candidata della sinistra. Noi di sinistra siamo contenti? Boh. Certo saremmo più contenti se le leggi elettorali fossero più chiare e più coerenti. Gli elettori di sinistra votano a sinistra perché vogliono un presidente di sinistra. Gli elettori di destra votano a destra perché vogliono un presidente di destra. Ma allora perché molti elettori di destra votano per le liste di destra ma per il candidato di sinistra? E perché molti elettori di sinistra votano per il candidato di sinistra ma per i partiti di destra? Dicono: per dare un segnale di scontentezza rispetto alla scelta delle candidature. Sarà.
di Giulia Contri
Va pure detto – con i tempi che corrono – che Sinner é venuto fuori così caparbiamente eppur così semplicemente determinato anche a seguito del fatto che i suoi genitori hanno accompagnato la sua libertà (di scelta, di gusti, di campo di vita), cosa che troppi genitori non fanno pensando sia meglio indirizzare i figli sulla strada che ‘loro’ pensano sia adeguata per ‘loro’, disorientandoli e indebolendone così la volontà.
Papa Francesco ha fatto i complimenti a Sinner per la vittoria. Poi ha chiesto la residenza a Montecarlo.
Ma certo che mi piace Sinner. Mi piace da un po’ di tempo. Da prima ancora della Coppa Davis. Mi piace vedere le sue foto da bambino accanto a Djokovic che era già il numero uno. Mi piace il suo sorriso, quelle sue gambette striminzite che ti chiedi come faccia. Mi piace il suo servizio a 200 all’ora. Mi piace che faccia come tutti i suoi colleghi quando prende in mano quelle quattro cinque palline e poi ne scarta una alla volta finché gliene rimangono in mano due, chissà perché proprio quelle due. Mi piace perché non parla male degli altri. Mi piace quando fa quello sguardo incredulo quando si rende contro di aver vinto. Mi piace perché è un italiano della Val Pusteria. Mi piace che sia altoatesino e che parli italiano come me. Mi piace un po’ meno quando penso che è un italiano della Val Pusteria residente a Montecarlo. Ma lo sapete, no, quanto sono belli i campi da tennis del Principato…
Capita a volte. Capita soprattutto a chi, invecchiando, tende a perdere la memoria. Capita che vada a cercare un po’ di qua e un po’ di là scampoli dei propri pensieri, degli avvenimenti della propria vita, delle sue passioni. E capita anche che questi scampoli si intreccino, si accavallino. Da tanti spezzoni di film viene fuori un film nuovo. E così, chissà perché, mi sono messo a guardare un film documentario di Martone su Massimo Troisi. Scene indimenticabili che si mischiavano a frasi indimenticabili. Ed ecco alla fine Pollara, dove tante volte ho fatto il bagno, il postino, di cui Salina è piena di ricordi, la casa del postino, dove sono entrato di straforo, la musica di Bacalov, che un autista poeta mandava in loop sullo stereo del suo autobus di linea, Neruda, “Posso scrivere i versi più tristi stanotte”, Maria Grazia Cucinotta, diventata da quel film la mia attrice preferita,. Pezzi di vita che si sono fusi in una fotografia che ricordavo di avere scattato e che ho trovato con un po’ di fatica. La foto di Billie, la mia amata pastora australiana, che mi ha lasciato qualche mese fa, che scorrazzava sul bisuolo della casa di Pollara dove Noiret aveva ballato il suo famoso tango. Una grandiosa botta di nostalgia.
Che cosa succede alla Rai? Si sta melonizzando? Sembrerebbe di sì visto i nuovi direttori, i nuovi conduttori e i nuovi artisti. Vabbè, niente di grave. Si sta facendo quello che hanno fatto tutti i partiti finora prima che arrivassero i fratelli d’italia. Solo che i fratelli d’italia non ci stanno. Dicono che non è vero che loro stanno applicando la lottizzazione, cioè la melonizzazione. Loro stanno “riequilibrando”. Così ha detto Giorgia e così conferma il nuovo capo Roberto Sergio. Riequilibrare è la nuova parola, anzi la nuova narrazione. Che si può dire? Si può perlomeno dire che i riequilibratori finora non ne hanno beccata una. Al momento mi vengono in mente solo Pino Insegno, Gian Marco Chiocci e Nuccia De Girolamo ma solo perché sono debole di memoria. In compenso se c’è qualcosa che è rimasto in Rai non di destra, c’è un esercito di politici che cerca di distruggerlo, come è il caso di Report. Ma non solo. L’altro giorno ho visto la grande Virginia Raffaele imitare Beatrice Venezi, la direttrice d’orchestra meloniana (incredibile, mai avrei pensato che potesse esistere una direttrice d’orchestra meloniana). La Repubblica racconta che si è subito messo all’opera il ministro Gennaro Sangiuliano affinché qualcuno la bacchettasse o perlomeno la sgridasse. Sangiuliano…ricordate no? Quello che vota i libri al premio Strega ma non li legge.
Luca Zaia, il leghista mica tanto salvinista, il governatore del Veneto, l’unico leghista che non dispiace tantissimo alla sinistra, ha cercato di far passare nella sua regione una legge sul suicidio medicalmente assistito. Ve lo sareste aspettato? Ma allora non tutti i leghisti sono orrendi! Ma la legge non è passata, nonostante la destra sia la maggioranza nel Veneto. E sapete perché? Perché non tutti i leghisti hanno votato a favore della legge, nessuno di Forza Italia ha votato a favore della legge, nessuno dei Fratelli d’Italia ha votato a favore della legge. Comunque sarebbe bastato ancora un voto per fare passare la legge ma una consigliera del Pd ha deciso di astenersi. Complimenti. Questa la metto nella cartella dove conservo tutti i motivi per i quali forse non voterò Pd alle prossime elezioni.
Sembra proprio che tutti abbiano questa idea fissa, una domanda che nessuno riesce a togliersi dalla testa. “Ma perché Ignazio La Russa non riesce a dire di essere antifascista? Eppure è la seconda carica dello Stato!” Benedetti ragazzi, ma la risposta è elementare. Non riesce a dire di essere antifascista perché non è un bugiardo. Ignazio NON E’ ANTIFASCISTA. E non lo dirà e non lo sarà mai. La domanda semmai dovrebbe essere: “Perché Ignazio La Russa è la seconda carica dello Stato? E perché in fondo agli italiani non gliene frega niente?” Il giorno in cui La Russa dovesse dire di essere antifascista, gli stessi politici, gli stessi intellettuali, gli stessi antifascisti che oggi gli chiedono l’abiura, gongolerebbero e gli urlerebbero “PUSILLANIME!” Invcce lui non è pusillanime. Che fosse fascista?