da Alessandro Ceratti
Claudio, nel mezzo della sua lunga lettera dal Mali, butta lì questa frasetta: “Sono i ricchi che creano i poveri” e la definisce subito dopo una profonda considerazione. Io credo che invece non sia tanto profonda, perché penso che la frase giusta sia: “Sono i ricchi che fanno le statistiche sui poveri, sono loro che ne rilevano l’esistenza”. Ecco perché sembra che ci siano più poveri dove ci sono almeno un po’ di ricchi. Nessuno conosce le miserevoli condizioni di vita del bambino pigmeo che vive nel centro dell’Africa Nera, o della ragazza Yanoami nel centro dell’Amazzonia. I cui problemi non sono quelli di non avere neppure le più elementari medicine ma, letteralmente, quello di non farsi mangiare dal leopardo di turno. In un senso la frase di Claudio è vera invece: il contatto con i ricchi finisce per arricchire i poveri (seppure in misura minima) il che gli consente di essere più numerosi. In effetti Pigmei e Yanoami, proprio a causa della loro estrema povertà, non possono diventare numerosi. Le persone che possono sussistere frugando nelle discariche di una grande metropoli sono molte di più. Per forza, con tutto quel ben di Dio.
di Roberto Reali San Mauro Pascoli FC
Normalmente non lo compro, ma siccome da così tanto fastidio al Silvio, domenica lo compro volentieri. Tutto quello che è male per Silvio è un bene per tutti gli italiani!!! Alla faccia dell’avvocata.
da Vincenzo Rocchino, Genova
Caro Csf, riuscirà Berlusconi in questo scorcio di legislatura a modificare la legge che, discendente dal codice Napoleonico, gli impedisce di rendere agibile il suo mausoleo di Arcore, costruito per sé ed altri 23 intimi, tra i quali Fedele Confalonieri e Dell’Utri ?(No Emilio Fede no. Non c’è posto per lui). Pare che l’architetto Cascella l’abbia impreziosito con marmi pregiati della toscana. Naturalmente non mancano pannelli egizii che dovrebbero ricordare gli antichi faraoni. Nel sottosuolo è stato sistemato un enorme elettrogeno per alimentare il sistema di ibernazione che porterà i nostri eroi nel futuro!
Vogliate, per carità di Patria, stendere un velo pietoso sull’incresciosa circostanza nella quale è incorso Di Pietro in qualità di ospite della popolare (popolana) trasmissione televisiva.
da Giorgio Guiotto
Ci riconoscete? Siamo le pecore del ghetto, Tosate per mille anni, rassegnate all’offesa. Siamo i sarti, i copisti ed i cantori Appassiti nell’ombra della Croce. Ora abbiamo imparato i sentieri della foresta, Abbiamo imparato a sparare, e colpiamo diritto. Se non sono io per me, chi sarà per me? Se non cosi, come? E se non ora, quando? I nostri fratelli sono saliti al cielo Per i camini di Sobibór e di Treblinka, Si sono scavati una tomba nell’aria. Solo noi pochi siamo sopravvissuti Per l’onore del nostro popolo sommerso Per la vendetta e la testimonianza. Se non sono io per me, chi sarà per me? Se non cosi, come? E se non ora, quando? Siamo i figli di Davide e gli ostinati di Massada. Ognuno di noi porta in tasca la pietra Che ha frantumato la fronte di Golia. Fratelli, via dall’Europa delle tombe: Saliamo insieme verso la terra Dove saremo uomini fra gli altri uomini. Se non sono io per me, chi sarà per me? Se non cosi, come? E se non ora, quando?
Ci riconoscete? Siamo le pecore del ghetto,
Tosate per mille anni, rassegnate all’offesa.
Siamo i sarti, i copisti ed i cantori
Appassiti nell’ombra della Croce.
Ora abbiamo imparato i sentieri della foresta,
Abbiamo imparato a sparare, e colpiamo diritto.
Se non sono io per me, chi sarà per me?
Se non cosi, come? E se non ora, quando?
I nostri fratelli sono saliti al cielo
Per i camini di Sobibór e di Treblinka,
Si sono scavati una tomba nell’aria.
Solo noi pochi siamo sopravvissuti
Per l’onore del nostro popolo sommerso
Per la vendetta e la testimonianza.
Siamo i figli di Davide e gli ostinati di Massada.
Ognuno di noi porta in tasca la pietra
Che ha frantumato la fronte di Golia.
Fratelli, via dall’Europa delle tombe:
Saliamo insieme verso la terra
Dove saremo uomini fra gli altri uomini.
da Isabella Guarini
Caro Freeman, sono sempre d’accordo a togliere i profitti alla malavita. Purtroppo, non è un’equazione semplice quella dell’uso delle groghe leggere che devono essere liberalizzate per sottrarre le persone per bene all’illegalità. L’assuefazione conduce alla droga pesante proibita e, così, il ciclo perverso ricomincia. Inoltre, credo nel fatto che anche le droghe leggere alterino la volontà e, per questo, le considero negativamente.
da Silvia Palombi
Si continua a starnazzare sul desiderio di Banana di alluvionare radio e teleschiermo che avrebbe provocato la posticipazione della chiusura delle Camere mentre il motivo e’ legiferare a piu’ non posso, cosa che lorsignori stanno facendo senza ritegno alcuno: giusto ieri e’ passata la legge che punisce con la galera chi si fuma un po’ d’erba; stessa pena per chi produce e spaccia coca o ero, fine della modica quantita’. Che si puo’ fare? Andare tutti a costituirci in modo da intasare le questure? (ma dove ci si costituisce se non si e’ una valigia di csf?)
dall’avv. Lina Arena
Non mi scandalizza la presenza di Silvio in TV e non deve scandalizzare gli elettori perché solo dal dibattito si possono conoscere i temi e gli argomenti della futura campagna elettorale. Non mi interessa il giornalista in TV perché è un ingombro inutile e nocivo. Non dev’essere votato e sovente è incompetente o peggio ancora pericolosamente ideologizzato.
da Paola Altrui, Roma
Secondo quanto riportato da Repubblica.it, spetta a Verona l’onore del primo topo d’appartamento freddato a colpi d’arma da fuoco dal padrone di casa. Con eccessivo tempismo, pare: la legge che lo consente non è ancora stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. Di conseguenza, il suddetto padrone di casa è stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio volontario. Prima che il ministro Castelli sguinzagli i suoi ispettori affinché chiariscano le cause dell’increscioso incidente (l’iscrizione nel registro degli indagati, intendo), vogliamo rassicurarlo: esattamente come accaduto per il falso in bilancio, l’entrata in vigore della nuova disciplina sanerà definitivamente la posizione dell’imputato. Oltre ad aprire ufficialmente la stagione venatoria.
da Vittorio Grondona – Bologna
L’altro giorno ho avuto l’occasione di scoprire l’esistenza in Italia di numerosissimi istituti di pena inutilizzati ed abbandonati. L’informazione ufficiale nel frattempo metteva in euforico risalto le intenzioni del governo di costruirne di nuovi al fine di garantire la pena ai carcerati. La notizia mi ha fatto venire il dubbio che il nostro governo non sappia nemmeno in quale paese stia governando, altrimenti non si spiegherebbero queste evidenti contraddizioni… In parlamento si fanno leggi che depenalizzano i reati dei politici e della grande finanza mentre si aumentano le pene per i ladri di polli spesso recidivi probabilmente proprio perché anche la fame è recidiva, purtroppo. La Bonino, ed io in questo sono d’accordo con lei, dice che ormai ci hanno tolta ogni libertà civile. L’economia è praticamente in mano alle truffe autorizzate di alcune banche, alle plusvalenze non tassate introitate senza merito da qualche parassita ben vivente, ai messaggini telefonici, ai ristoranti e allo sport più becero ed inquinato rappresentato per eccellenza dal calcio. La televisione fra una pubblicità e l’altra ci riempie la casa di stupidità vergognose. (…)