da Peter Freeman
Cara Isabella, devo confessare in tutta sincerità che per un antiproibizionista di antico pelo come me, Lei è un caso disarmante. Lo è perché riesce a tenere insieme tutti – e se non tutti, quasi tutti – i luoghi comuni in materia. Dall’assuefazione che spinge inevitabilmente a consumare sostanze “più forti”, all’alterazione della volontà che è comunque da “considerarsi negativamente”. Davvero non so che dirle, mi creda: è difficile interloquire con i tetragoni. Però una domanda gliela voglio fare: la sua volontà non è mai stata alterata neppure una volta? Mai un sonnifero, un superalcolico, una pratica religiosa, un’incazzatura? Nessun eccesso, nulla di nulla?
P.S. Granata, per cortesia, non ci si metta anche lei. Mio nonno, a sentirlo parlare, voleva mettere al muro tutti, dai ladri ai notai. In fila indiana e una sola pallottola, per risparmiare. Ma non avrebbe fatto male a una mosca. E poi senta, lei è proprio certo questo esercito di stupratori famelici, di rapinatori assatanati, di ladri col sangue agli occhi, esista davvero. Guardi che gli omicidi e le violenze avvengono anzitutto nell’ambito familiare, e la Smith & Wesson non mi sembra una buona profilassi. Checché ne pensino gli italiani.
da Vittorio Grondona – Bologna
L’ultima inutile legge copione sulla legittima difesa ha dato il via all’intransigenza popolare. Chi ha una bandiera estera che sventola sul proprio balcone al posto di quella italiana, può ora metterci a fianco un cannone… La scenografia sarà quella giusta, finalmente! Ogni riferimento alla simpatica avvocata Lina Arena è puramente casuale.
da Claudio Urbani, Roma
“Dalla politica non ho avuto favori, anzi ci ho rimesso…”; “Nessuna legge è stata fatta da questo governo a mio favore…”; “Da quando sono in politica ho ricevuto solo insulti senza mai averne fatte agli avversari…”; “Sono un uomo più di sinistra, in america sarei un democratico…”; ” Ho perso due ore di lavoro per andare all’inagurazione dell’anno giuduziario…”ed ultima la parole ad un cassa integrato sardo” Beato lei che ha il sussidio…” Sono solo alcuni dei lai di dolore lanciati da tale Silvio Berlusconi. Vogliamo metterci una mano sulla coscienza e aiutare a chi ci sta’ lanciando tale accorato appello, liberandolo dal fardello di governare?
da Vincenzo Rocchino, Genova
Alla lunga lista delle leggi vergogna pro-Berlusconi, “studiate” e fatte approvare col solito voto di fiducia (imposto dallo stesso), và aggiunta quella del FALSO IN TV, che è diventata legge operativa già da una ventina di giorni, seppure non sia mai stata presentata, e tanto meno discussa o votata, in parlamento.
da Serafino Brighenti
Avevo deciso di scrivere al blog per criticare la scelta di Bertinotti di candidare un personaggio come Vladimir Luxuria alle prossime elezioni. Mi immagino già Bellachioma, col suo sorrisetto indisponente, sbertucciare in lungo e in largo l’Unione per questo fatto davanti alle telecamere e torme di benpensanti confermare, nonostante tutto, il loro voto alla CdL solo per l’orrore che un travestito possa sedere a Montecitorio. Ma poi mi sono venuti in mente un sacco di parlamentari berlusconiani (ma non solo) veramente osceni, nell’animo piuttosto che nell’aspetto esteriore. Lascio ad altri il compito di compilarne il lungo elenco.
Il 3° congresso Nazionale POPOLARI – UDEUR che si sta svolgendo in questi giorni a Napoli mi restituisce la visione di un partito che cavalca un toro impazzito, a frequenza fissa di cinque democratici minuti per ogni prestazione dei concorrenti. Lo vedo balzare nel presente e nel passato in balia di scossoni cattolici e comunisti fra gente del sud che ai gridi euforici di “arrivano i nostri”, di “al centro ci si tu”, di “ lo scudo crociato è nostro e non di Casini”, di “cultura della moderazione”, di idealismo, di etica… sono convinti che oltre a tutto il marcio presente sia destra che a sinistra, con la vittoria dell’UDEUR cesserà finalmente anche la loro disoccupazione cronica. Mastella gongola e si infila nel portafoglio le uniche cose che gli interessano: fette sempre più sostanziose di potere.
da Roberto Reali
Devo ammettere che non capisco più niente. Il Ministro degli Esteri, nel Giorno della Memoria, paragona Quattrocchi a Perlasca. Tutti zitti! Il Presidente della Repubblica interviene per evidenziare una sperequazione mediatica tutta a favore di un solo partito e non succede niente; o meglio se ne accorge il New York Times. Il Presidente del Consiglio va dai Giudici a denunciare esponenti dell’opposizione e poi tutto si risolve come se niente fosse. Prima dichiara a tutti gli italiani che il 29 gennaio si conclude la legislatura e poi si rimangia tutto minacciando di rovesciare il tavole se le cose non si fanno come dice lui. Gli italiani sono bombardati da tre settimane da esternazioni che se fatte da una persona qualunque in un bar qualsiasi provocherebbero l’ilarità generale e una telefonata, con richiesta di intervento, al più vicino pronto soccorso. Possibile che fra gli elettori del centro destra, non dico crollare, ma almeno incrinare la fiducia verso questi personaggi? A dire il vero i giornali di orientamento conservatore, non di proprietà del Premier, qualche distinguo lo stanno prendendo, ma sinceramente mi aspettavo qualcuno che dicesse: “e mo’ basta!”.
24 gennaio: a Thiery Bou Gou (2)
Nella piccola oasi dell’ex missionario sulle rive del fiume Bani restiamo un giorno per riposarci un po’. Errore, mai perdere la concentrazione. Scoppia la cacarella. Capisco che l’argomento non è dei più eleganti ma questa è la vita. Il 25 per cento del gruppo conosce la maledizione del Montezuma africano. Per Silvia si tratta anche di influenza, febbre e mal di testa. Noi per incoraggiarla le diciamo di non preoccuparsi perché è sicuramente malaria. Il cinismo della savana. Arrivano anche sessanta bambini della borghesia bianca e nera di Bamako in gita scolastica. Niente a che vedere con i nostri piccoli straccioni mocciosi della falaise. Ben vestiti, puliti, educati, non ci prendono per mano chiedendo cadeaux. La differenza di classe non ha latitudine. La loro presenza ci consente di assistere la sera ai cartoni animati. Nessuna novità per quanto riguarda il cibo. Riso, cous cous, montone, pesce. Ma sfido chiunque a poter vantare una uscita in pedalo’ sul Bani all’ora del tramonto. Con successivo pastis al bar e bagno in piscina mandando a quel paese le zanzare fameliche. Incontro con le donne della cooperativa del sapone e con i bambini delle cinque classi elementari. Credetemi. Ve lo giuro su Berlusconi. Nessuno di qua, interrogato più volte, ha dato segno di sapere chi sia Giovanardi.
25 gennaio: a Segou
Lasciata l’oasi dell’ex missionario puntiamo su Segou ma prima passiamo per l’ex capitale dell’impero bambara nel 18° secolo. E’ difficile avere la sensazione del tempo che passa in posti dove le grandi piogge distruggono tutte le costruzioni di fango. Ma sono ancora in piedi varie moschee, tombe e anche il palazzo reale. Veniamo ammessi alla presenza dell’hogon, capo spirituale del villaggio e discendente degli ultimi imperatori e con qualche migliaio di CFA possiamo assistere all’erede al trono che fa scena muta. Cominciano i divieti: andiamo a vedere la tomba del primo re ma non possiamo entrare. Pensiamo a luoghi sacri e maledizioni divine, invece la cosa è molto più semplice: il guardiano ha perso la chiave. Preseguiamo verso il fiume e ci viene detto che una certa strada non può essere percorsa di notte perché è abitata da spiriti maligni. Arriviamo in riva al fiume e ci mandano via ad urlacci: una cooproduzione belgo canadese sta girando un film e noi siamo finiti direttamente nella scena tra bambini vestiti come i belgo canadesi pensano che si vestano i bambini di qui (con eleganti perizoma di lino bianco simili a pannoloni) e vecchi vestiti da vecchi saggi. Il cameramen monta su un gommone e riprende scene bibliche mentre donne multicolori lavano i soliti panni nel fiume.
Note di servizio: il fratello di Raffaella tolga il drappo egiziano che sta arrivando un bogolan di ricambio. Andrea si ricordi di comprare la carne, il pane e l’insalata altrimenti quando la mamma, Paola, ritorna, non si mangia nulla. Francesco, figlio di Silvia, scaldi la casa. Luisella manda a dire a Graziella di preparare lo chardonnay. Elisabetta dice a tutti che non è sicura di ritornare. (csf)
da Roberto Alessandrini, Viareggio
“Candidare chi è sotto inchiesta per mafia può significare lanciare un messaggio gradito alla mafia e anche un messaggio di impunità e di sfida alla giustizia. Il ripudio della mafia non può essere la mera enunciazione di uno statuto ma una scelta del partito che garantisce per il candidato. I partiti siano responsabili e si dotino di codici di autoregolamentazione: se si candidano indagati si ammette che la responsabilità politica è solo una categoria verbale.”Pietro Grasso procuratore nazionale antimafia
da Pino Granata
Il sindaco in mutande firmate è il peggiore della storia di Milano. Milano è in emergenza per l’abbondante nevicata e la giunta è completamente assente. Non si vedono spazzaneve, non si vedono spalatori, non si vedono vigili e le strade sono impraticabili. Milano è una città abbandonata a se stessa da una giunta inesistente ed un sindaco fantasma che si vede solo nelle occasioni mondane.