da Peter Freeman
Cara Isabella, devo confessare in tutta sincerità che per un antiproibizionista di antico pelo come me, Lei è un caso disarmante. Lo è perché riesce a tenere insieme tutti – e se non tutti, quasi tutti – i luoghi comuni in materia. Dall’assuefazione che spinge inevitabilmente a consumare sostanze “più forti”, all’alterazione della volontà che è comunque da “considerarsi negativamente”. Davvero non so che dirle, mi creda: è difficile interloquire con i tetragoni. Però una domanda gliela voglio fare: la sua volontà non è mai stata alterata neppure una volta? Mai un sonnifero, un superalcolico, una pratica religiosa, un’incazzatura? Nessun eccesso, nulla di nulla?
P.S. Granata, per cortesia, non ci si metta anche lei. Mio nonno, a sentirlo parlare, voleva mettere al muro tutti, dai ladri ai notai. In fila indiana e una sola pallottola, per risparmiare. Ma non avrebbe fatto male a una mosca. E poi senta, lei è proprio certo questo esercito di stupratori famelici, di rapinatori assatanati, di ladri col sangue agli occhi, esista davvero. Guardi che gli omicidi e le violenze avvengono anzitutto nell’ambito familiare, e la Smith & Wesson non mi sembra una buona profilassi. Checché ne pensino gli italiani.
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