da Massimo Puleo
La cappa era tale che ho fatto fatica a ricordare il nome di Scognamiglio, che dovrebbe essere Carlo e non Claudio. Me ne scuso con l’interessato, se ancora esiste
da Primo Casalini, Monza
Se ci dicessero che esiste in Italia una città capoluogo di provincia in cui gli imprenditori possiedono un giornale locale che è di gran lunga il più venduto nella città e nella provincia, in cui l’elezione del sindaco dipende da come si schiera questo giornale, in cui il rapporto fra l’imprenditore più importante e la banca più importante è a livello simbiosi, in cui la curia vescovile è grata minuto per minuto al giornale, agli imprenditori, alla banca per i frequenti aiuti che riceve in tutte le sue necessità, in cui la procura della repubblica è una sinecura o quasi ed in cui, avendo molto tempo libero a disposizione, il capo frequenta l’imprenditore, il direttore del giornale, il vescovo, il direttore della banca, in cui l’opposizione (ci sia chi c’è in quel momento) è amichevolmente inserita in tutte queste frequentazioni, tanto ci si incontra tutti sui campi da tennis o nelle piscine dei grandi country club, infine in cui l’argomento principale che viene usato in campagna elettorale contro un candidato è di essere originario di un’altra città, capoluogo della provincia confinante, diremmo tutti: “Di quale città della Sicilia stai parlando? Lo sappiamo, è la regione del 61 a 0.” E’ Parma, quella città. Per quindici anni sono continuate le malversazioni alla Parmalat, tanti sapevano ma non è uscito niente. Spero proprio che sia la procura di Milano a continuare le indagini perché Francesco Greco non è una toga rossa, è una toga sveglia. Finiamola con l’ovatta: la realtà esiste. P.S. Ventisei anni della mia vita sono trascorsi a Parma, bellissima città.
di Paolo Bortolussi
Sondaggio in corso sul sito dei fans di Silvio
Perché voteresti ancora Silvio Berlusconi? – perchè è bravo! – perchè crede in quello che fa! – perchè è un vero liberista! – perchè è l’unica salvezza!
Siamo corretti e diamo anche i risultati, al momento. Perchè è l’unica salvezza! è in testa col 41 per cento dei voti. Neanche i superfans di Silvio credo che sia bravo, liberista e disinteressato (csf)
da Alberto Arienti
dal FINANCIAL TIMES di oggi:Allego la traduzione completa del testo da me fatta, che sarebbe bello che tu la mettessi nei documenti, affinche molti dei nostri amici la leggessero
“Il più grosso errore degli investitori internazionali è stato quello di credere che Mr Berlusconi sarebbe andato bene per gli affari essendo anche lui un uomo d’affari, ma questo capita raramente. Per stabilire i rischi d’investimento nell’Italia di Mr Berlusconi basta consultare le tabelle di Transparency International, una organizzazione no-profit che elabora un indice internazionale della percezione di corruzione. Nel 2003 l’Italia era al secondo peggior posto tra i 15 paesi europei, superata solo dalla Grecia. Ove il termine corruzione è inteso in senso lato anche come scarso controllo sulle società. Questo indicatore non è assolutamente perfetto ma ci dice che è più facile che un caso Permalat avvenga in Italia piuttosto che in Finlandia.”
L’articolo del Financial Time finisce così: “Se il presidente del consiglio è contento di alleggerire le pene per le società che si comportano scorrettamente e che oggi sono alla nostra attenzione, occorrerà usare grande prudenza nell’operare”. (csf)
da Ornella Erminio, Cagliari
Non volevo essere irrispettosa verso le persone anziane, ho una madre di 88 anni ha l’Ahalzeimer e come una bambina di 5 anni e viene seguita da me tutti i giorni .Ho dovuto ridurre anche il mio lavoro, come vedi Pino Granata era solo per sorridere un po, non aggiungo altro basta quello che ha risposto Claudio Sabelli Fioretti.
da Guglielmo Venturi
Mirko Morini è un bloggista sempre all’erta e puntuale. Non appena qualcuno azzarda un appunto al governo democraticamente eletto dalla maggioranza degli Italiani, reagisce come se fossero stati rivolti pesanti apprezzamenti ad una sua consanguinea. Il più recente contuso della serie è Alessandro Ceratti, che si è permesso di esprimere un “Pensiero tremendo” sulla affidabilità dei conti dell’Azienda Italia. “..Tanto sappiamo chi è Ceratti”, è stata la mite reazione del nostro libero pensatore. Vorrei invitarlo, cortesemente, a leggere il Financial Times di oggi: esprime le stesse argomentazioni di Alessandro Ceratti, in modo più dettagliato e non ristretto nella gabbia delle 500 battute. Forza, sig. Morini, diamoci da fare e rispondiamo a tono al fogliaccio della perfida Albione.
Quando si dice solidarietà fra lobbisti. Ceratti, vai forte! (csf)
dall’avv. Lina Arena
La vittoria del partito serbo di Milosevic smonta il castello di cattiverie costruito su Milosevic e soprattutto svilisce il famoso tribunale internazionale che si era arrogato il compito di giudicare in vece degli stati nazionali. Adesso, cosa farete, poveri uomini? Lo libererete? Oppure lo farete giudicare da giudici serbi? Già con Pinochet è stato commesso un grave errore. Il secondo è stato forse sventato grazie alle elezioni democratiche o parademocratiche in uno stato che si avvia a diventare capitalista. Il socialcomunismo, come al solito ha perso in un mare di vergogne e di odi locali e tribali.
da Sergio Mancini
Se i due o più finanzieri che hanno «beccato» Tanzi che gironzolava per via della Passione a Milano (una delle vie più chic di Milano, tanto per dire) lo avessero preso a sberle quando ha risposto che non conosceva certe società, avrebbero fatto benissimo. Fino a quando, Callistino, abuserai della nostra pazienza? E fino a quando i giornalisti, che in Italia hanno il privilegio di rappresentare la classe più sdraiata davanti a qualunque forma di potere o ex potere, continueranno a scrivere dei Tanzi come se si trattasse dei Buddenbrook e non di un’accozzaglia di contadini furbastri e disonesti?
Anche a me sembra che Tanzi l’abbia fatta grossa ma non sarebbe il caso di aspettare, da parte nostra, non dico una sentenza ma almeno un rinvio a giudizio prima di emettere condanne così definitive? Per quanto riguarda i giornalisti, i giornalisti economici in prima fila, hai proprio ragione (csf)
Da qualche tempo, lo confesso, il rito delle festività natalizie era per me turbato da un persistente e prosaico senso di malessere. Mi avevano detto che, nei meandri di Parmalat, si erano volatilizzati circa 5 miliardi di euro. Ai tempi nostri succede ed è già successo anche altrove. La cosa grave consisteva nel fatto che, in piccola parte, erano soldi miei. Mi avevano spiegato che la dematerializzazione era avvenuta grazie a complesse scatole cinesi, la comproprietà di Adriano ed un megalomane raptus imprenditoriale, consumato tra palme di paradisi fiscali. E’ tutto falso. L’avvocato di Calisto Tanzi, molto premuroso, mi fa ora pervenire un tranquillizzante messaggio. Non è assolutamente vero che siano spariti dei soldi. Sono solo state create poste attive di bilancio inesistenti.
da Cesare Bardaro, Firenze
Sarà certo un bellissimo annose Berluska smetterà di far danno,i successi saranno assai grossise di mezzo si leva anche Bossi,batteremo perfino il Giapponese svanisce pur Buttiglione,gioiranno grandi e piccinise si sfascia Gianfranco Fini.Liberati da ‘sti loschi figurinon avrem più bisogno di augurie se qualcuno un illuso mi credeche si becchi un altr’ anno di Fede!