da Guglielmo Venturi
Da qualche tempo, lo confesso, il rito delle festività natalizie era per me turbato da un persistente e prosaico senso di malessere. Mi avevano detto che, nei meandri di Parmalat, si erano volatilizzati circa 5 miliardi di euro. Ai tempi nostri succede ed è già successo anche altrove. La cosa grave consisteva nel fatto che, in piccola parte, erano soldi miei. Mi avevano spiegato che la dematerializzazione era avvenuta grazie a complesse scatole cinesi, la comproprietà di Adriano ed un megalomane raptus imprenditoriale, consumato tra palme di paradisi fiscali. E’ tutto falso. L’avvocato di Calisto Tanzi, molto premuroso, mi fa ora pervenire un tranquillizzante messaggio. Non è assolutamente vero che siano spariti dei soldi. Sono solo state create poste attive di bilancio inesistenti.
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