da Alberto Arienti
dal FINANCIAL TIMES di oggi:Allego la traduzione completa del testo da me fatta, che sarebbe bello che tu la mettessi nei documenti, affinche molti dei nostri amici la leggessero
“Il più grosso errore degli investitori internazionali è stato quello di credere che Mr Berlusconi sarebbe andato bene per gli affari essendo anche lui un uomo d’affari, ma questo capita raramente. Per stabilire i rischi d’investimento nell’Italia di Mr Berlusconi basta consultare le tabelle di Transparency International, una organizzazione no-profit che elabora un indice internazionale della percezione di corruzione. Nel 2003 l’Italia era al secondo peggior posto tra i 15 paesi europei, superata solo dalla Grecia. Ove il termine corruzione è inteso in senso lato anche come scarso controllo sulle società. Questo indicatore non è assolutamente perfetto ma ci dice che è più facile che un caso Permalat avvenga in Italia piuttosto che in Finlandia.”
L’articolo del Financial Time finisce così: “Se il presidente del consiglio è contento di alleggerire le pene per le società che si comportano scorrettamente e che oggi sono alla nostra attenzione, occorrerà usare grande prudenza nell’operare”. (csf)
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