da Alessandro Ceratti
A Paolo Rossi solerti funzionari RAI hanno censurato l’intervento che non avrebbe fatto che ripetere il famoso discorso che Pericle rivolge alla città durante la guerra contro gli Spartani. Senonché, sono andato a controllare, e Paolo Rossi ci ha messo una frase in più. Pur nella diversità (notevole) delle traduzioni sono riuscito ad individuare i passi citati. Tutti, salvo uno. Eccoveli qua:1) [ Il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi per questo è detto democrazia. II, 37:1]2) [Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private. II, 37:2]3) Ma in nessun caso si occupa delle pubbliche faccende per risolvere le sue questioni private. DOVE???4) [ci è stato insegnato a rispettare i magistrati e c’è stato insegnato a rispettare le leggi, anche quelle leggi non scritte la cui sanzione risiede soltanto nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di buon senso.II, 37:3]5) [La nostra città è aperta ed è per questo che noi non cacciamo mai uno straniero II, 39:1].Come vedete manca il riferimento della frase numero 3, e non è una frasetta da poco. E porco diavolo Paolo Rossi!
P.S. Volete sapere la mia? A Pericle non sarebbe potuto neppure venire in mente di dover dire una cosa simile.
da Alberto Arienti
Questo blog ha una caratteristica unica perchè è il luogo dove destra e sinistra s’incontrano (cosa che succede meno altrove). S’incontrano ma non dialogano. Ogni osservazione pertinente di una parte fa scattare sempre il riflesso condizionato del tipo “ma voi avete fatto di peggio…” con citazioni di fatti vecchi almeno di mezzo secolo. Sembra quasi che gli interventi contrari siano visti solo come intralci nell’esposizione ginnica di belle e muscolose idee. Anche la sinistra, abituata a fraterni e continui scannamenti e quindi più avvezza a sottigliezze e distinguo, di fronte al nemico si ricompatta. Il risultato è un bestiario incredibile. dal quale non mi escludo, gestito da CSF nel ruolo di maga Circe e tale da giustificare pienamente la scritta sulle magliette.
da Claudio Trezzani.
A mio modesto avviso, dice bene Vincenzo Rocchino : la detenzione ad oltranza nell’isoletta cubana è una vergogna. Perchè è inutile trincerarsi dietro formule da azzeccagarbugli : “nemici combattenti” è definizione coniata ad hoc per cavillosamente eludere le norme di Diritto internazionale. E gradirei ci fosse maggiore mobilitazione al riguardo : giusto sabato andai a firmare in piazza a proposito di russici abusi. La raccolta di firme era a cura di Amnesty International, al cui esponente di turno obbiettai : non fate più niente su Guantanamo ? Ecco, mi piacerebbe in questa sede rigirare l’interrogativo alla collettività.
da Primo Casalini, Monza
La frase “Il fascismo è il male assoluto” è priva di senso. Non perché l’ha detta Fini, ma perché è una ciofeca, qualsiasi persona la dica. Il bene assoluto ed il male assoluto sono come i ladri di Pisa, il Gatto e la Volpe, Otto e Barnelli, Coppi e Bartali, Ferrara e Lerner, Mazzola e Rivera, Totò e Peppino, Loren e Lollobrigida, l’isola dei famosi ed il grande fratello, Bibì e Bibò, Sabelli e Fioretti, sale e pepe, olio ed aceto e così via ben oltre le 500 battute (assolute pure loro).
da Barbara Melotti
Caro csf, facile cavarsela con un “nel casino generale non sono riuscito a rintracciare Barbara“. Dillo piuttosto con “littoria virilità”, che tu, ben ammanicato con “sornioni baffettisti, demopoltronari, margheroidi damerini e marcondirondellisti”, sei riuscito a entrare, mentre io sono rimasta fuori, in una tremenda bolgia di “spettatori semplici”, a vedere lo spettacolo da uno schermo che chiamare maxi è un’insulto, traguardando tra una spalla e un albero, un basco e un palo della luce, e indovinando quel che non vedevo. Per loro (noi), gli spettatori semplici, che magari sono anche “navigatori semplici” e con le loro lente connessioni non possono gustarsi gli streaming dello spettacolo, ho sbobinato i due pezzi che a me sono sembrati i più geniali: il “fascista su Marte” Corrado Guzzanti e il monologo del condominio di Paolo Rossi.
da Giovanni Morini
Paola Matani (rif.: 28.11/07:43) scrive: “Caro Claudio, lo reputi intelligente, e va bene: ognuno ha i suoi problemi. Ma dal lapsus freudiano nella risposta a Sofri traspare troppo, via.”Insisto per un’attenzione che chi scrive riferendosi ad altro messaggio dovrebbe avere: bisogna mettere il riferimento. Nel caso specifico sarebbe bastata una piccola (educata) aggiunta e la ricerca della lettera di Sofri con la risposta di Claudio sarebbe stata più agevole.P.S.: il lapsus è davvero delizioso. Cercatelo: rif.: 26.11/16.43. Sono data e ora del messaggio.
da Giorgio Guiotto
Basta, non ne posso più. I trattori li ho visti in un telegiornale, la fetecchia vera, the original, è la Guzzanti, che si vergogni. Censura? Per lei non è mai abbastanza… Satira si, insulti no. Ma che lo dico a fare ai “compagni”?
di Peter Freeman
Caro Csf, oggi mi stavo recando in auto al lavoro. E l’ho vista. “Preferisci ascoltare RIN o infilare il pisello nel tritacarne?”, troneggiante da un cartellone della pubblicita’. Mi sono informato: RIN sta per Radio Incontro. Dunque stiamo parlando di un media. Ci ho pensato un po’ su, ma non piu’ di tanto. Sono i guasti del bipolarismo. Ieri o Rutelli o Berlusconi. Oggi o RIN o pisello nel tritacarne. Addio libero arbitrio, che richiederebbe almeno una terza via da imboccare senza complessi di colpa. Ho preso la mia decisione. Un media e’ responsabile anche delle proprie campagne di pubblicita’. E se la campagna e’ tanto cretina RIN non merita il mio ascolto. Dunque mi sono diligentemente recato nel negozio di elettrodomestici davanti all’ufficio. E’ ben fornito, mi dicono. Domanda: qualcuno mi sa dire come funziona un tritacarne?
da Mirko Morini
Su Scanzano vedo un altro conflitto di interesse, questo proprio irrisolvibile. Vedo il conflitto di interesse di chi è al governo e fa di tutto per non perdere il consenso. Se Scanzano era il miglior sito di stoccaggio lo stoccaggio doveva essere fatto a Scanzano. Gli eventi possibili sono due: o gli studi che si erano sbandierati per scegliere Scanzano erano balle o la scelta di aspettare un altro anno di studi per scegliere (ancora Scanzano) è il solito rimandare per calmare la piazza. Entrambi sono comportamenti errati. Un governo deve per prima cosa saper governare, e governare significa decidere.
di Emanuele Macaluso (Il Riformista)
Francesco Cossiga scrive a Repubblica che Ilda Boccassini non solo è «valoroso magistrato e simpatica e coraggiosa donna», ma che ha diritto a dire quel che ha detto nella sua intervista allo stesso giornale. La lettera dell’ex presidente è dovuta al fatto che i «giuristi» del Polo hanno chiesto a Castelli inchieste e punizioni, e ai propri membri del Csm di sollevare il «caso», sempre a fini punitivi. Nel centrodestra alcuni ritengono che il ministro di Grazia e giustizia sia uno strumento per colpire i magistrati che, nell’esercizio delle loro funzioni, hanno istruito processi nei confronti del Cavaliere e dei suoi amici. L’onorevole Taormina era dispiaciuto che il giudice Carfì, ammalato, fosse ancora in vita. Sono d’accordo con Cossiga, ma con un’osservazione. Chi a sinistra si oppone non solo alla separazione delle carriere, ma ad una netta distinzione di funzioni tra giudici e pm, non può parlare. La Boccassini, quando dice che nel processo Previti ha «vinto», dice di essere una parte: l’accusa. La storiella sull’unità della giurisdizione non va invocata in certe occasioni e negata in altre. Coerenza, coerenza, cari amici. Altrimenti la richiesta del Polo ha un senso.