da Bruno Stucchi
Afferma Amato, a proposito dell’affaire De(r)aglio: “Se sin dall’inizio fosse stata vagliata con maggiore ponderazione si sarebbe evitato questo giro di 360 gradi sulla vicenda.” Troppa grazia. Malgrado l’euro e l’IVA, forse 180 gradi bastano.
da Claudio Urbani
Appena ricevuto un avviso di garanzia, Deaglio, è stato immediatamente ritenuto colpevole e condannato da quelle stesse persone che, per certi ” pluri inquisiti e processati”, invocano la piena innocenza sino a condanna definitiva!
da Alessandro Ceratti
Per “garantire il servizio” la CEI prevede uno stipendio 830 mensili per 39.000 preti. E’ vero che nel “servizio” c’è anche l’erogazione di un certo numero di messe domenicali o di battesimi che a molte persone possono importare assai poco ma è anche vero che oggettivamente la presenza dei preti sul territorio ha una indiscussa rilevanza sociale (assistenza, educazione dei giovani ecc. ecc.) E tutto ciò per la modica somma di 38 milioni di euro. Per fare un confronto: il comune di Cusano Milanino dove sono assessore ha un certo numero di asili nido per un totale di 90 neonati accolti. Per gestire questo servizio l’amministrazione spende circa un milione di euro (circa 11.000 euro a bambino!). Faccio male a pensare che ci converrebbe che a gestire i nostri soldi fosse il buon Ratzinger e il buon Ruini?
da Gian Paolo De Tomasi
Non che mi stiano particolarmente simpatici, ma neanche antipatici, intendiamoci. Però li stimo, molto. Sanno fare bene le cose e ci mettono poco a realizzarle, senza commissioni, tavoli programmatici o assemblee. Un esempio? Il Parlamento francese ha mandato al diavolo Microsoft come sistema operativo e Office come insieme di programmi per utilizzare Linux e Openoffice. Fanno esattamente le stesse cose di quelli dello zio Bill, ma costano zero come licenze. Sì, avete capito bene: zero. Sono, tecnicamente parlando, open source. Così si risparmia qualche centinaia di migliaia di euro l’anno. In Italia è fantascienza. Qui si pensa solo ad aumentare le tasse, non a far calare la spesa.
da Pier Franco Schiavone
Il Papa auspica l’ingresso della Turchia nella UE. Personalmente ho qualche riserva, soprattutto riguardo al riconoscimento da parte dei Turchi, dopo quasi un secolo, del genocidio Armeno, ma forse il Papa si è distratto. Tuttavia è un punto a favore di Erdogan. Ma mi chiedo, se a caldeggiare fosse stato, poniamo, il Canada, potremmo dire o no che sarebbe bene che badasse agli aceri suoi? Propongo di caldeggiare, per rappresaglia, l’ingresso della Turchia in Vaticano.
La cucina Italiana è superiore, secondo me e Granata, però i Francesi sono capaci di vendere ghiaccio agli esquimesi. La famiglia Michelin è originaria del Veneto, come Pierre Cardin, eppure questi marchi sono diventati sinonimi di Francia, come Monna Lisa, anzi Monalisá. Leonardo è morto ad Amboise e quella cittadina, sul genio Toscano, ci campa. Il Festival di Cannes è nato dopo Venezia ma oggi è più importante. Il Tour è la corsa più importante del mondo. Il Roland Garros è nel grande Slam. Una rivista Francese si arrogava il diritto di assegnare il Pallone d’Oro quando la Francia non era nulla nel calcio. Molti grandi personaggi Francesi, da Jean Lully (Giovambattista Lulli) a Mazzarino, da Yves Montand (Ivo Livi) a Sergio Reggiani, da Dalida (Yolanda Gigliotti) a Lino Ventura, sono tutti figli al 100% del Bel Paese. La Bruni canta in Francese ma è Torinese. La Cardinale, figlia di Siciliani, ama dire che è di cultura Francese (quest’intellettuale Transalpina a 15 anni era già in Italia dalla Tunisia, e qui ha fatto fortuna grazie agli Italiani che andavano a vederla al cinema!); la Bellucci risponde ai giornalisti in Francese. L’unico Francese celebre in Italia è San Francesco per parte di madre. Sono bravi, per questo mi fanno incazzare e mi fregano pure, ho appena comprato una (bellissima) Peugeot con le gomme non catenabili (porc…!).
Quando andavo a scuola in matematica ero bravo ma sbagliavo sempre i conti. Nei compiti in classe quindi dovevo rifare i calcoli due o tre volte prima di riuscire ad avere il risultato giusto. Ma rifacevo i calcoli perché potevo accorgermi, guardando il risultato che mi veniva, che esso era sbagliato. Me ne accorgevo perché il mio primo risultato era incompatibile per un motivo o per l’altro con la situazione del problema. Ecco, ora io credo che ci troviamo per quanto riguarda i risultati delle elezioni in un caso analogo. Ci sono dei dati ufficiali sul numero delle schede bianche che non possono essere così. Non so dove sono sbagliati i conti. Ma da qualche parte l’errore deve esserci. Chiedo di fare attenzione però: secondo me bisogna rifare i conti, non ricontare le schede che è bene che stiano al sicure ben sigillate.
da Pino Granata
Io sono convinto che c’è del marcio in Danimarca. Se una persona intelligente come Deaglio rischia, qualche arma in mano ce l’ha sicuramente. Ora io capisco che il politici del centrosinistra non si possano esporre più di tanto, ma noi di Sinistra dobbiamo far sentire a Deaglio che siamo con lui e che non lo lasceremo solo.
dall’avv. Lina Arena
Deaglio ha avuto solo la sfortuna di imbattersi in un magistrato non aderente alla corrente giustizialista . Evidentemente Violante non lo ha raccomandato. E’ rimasto solo ed un giornalista in mezzo al ginepraio di leggi in cui naviga il processo penale non rimane a galla.Può anche essere di sinistra ed avere i galloni con la falce e martello.L’uso alternativo del diritto lo conoscono in pochi.
Caro Ghinassi che i Francesi ci siano stati socialmente superiori è indubbio, almeno ai tempi di Mitterand, ora con Chirac e Sarkozy molto, ma molto meno. Che abbiano una Letteratura ed una Filosofia più interessante della nostra è altrettanto vero. Però se andiamo a vedere la Cucina, Parigi è invasa da ristoranti che con la cucina francese non c’entrano nulla ed i ristoranti italiani imperversano. Segno evidente che qualche cosa nella cucina francese non funziona. D’altronde tu stesso citi altri luoghi comuni della cucina locale: patè, crepe e vino di Borgogna. Un po’ pochino, non ti pare?