da Rita Rosati – Roma
Purtroppo la bambina russa non può che essere restituita: il tribunale non la potrà mai affidare alla coppia di Genova perchè altrimenti creerebbe un precedente e altre coppie potrebbero fare la stessa cosa per adottare più “velocemente”. Ma la cosa più grave è che non tornerà più in Italia. Le resistenze del governo bielorusso sono ovvie: se lasciano la bimba in Italia ammettono il modo disastroso in cui vengono tenuti e trattati i bambini. La Romania è appunto chiusa alle adozioni per “mettersi in regola” con la gestione e ristrutturazione degli orfanotrofi. Per il resto, l’Italia in questi ultimi anni sul problema adozioni è stata molto molto debole cioè, non sono stati curati i rapporti tra consolati e uffici addetti con i Paesi, in particolare Europei al fine di rendere l’adozione pù veloce e meno faticosa. Negli ultimi cinque anni infatti l’allora ministro Prestigiacomo se n’è usci due o tre volte parlando ovviamente di nuova riforma che avrebbe facilitato ecc ecc. Le solite chiacchiere. Attualmente i paesi che adottano di più sono la Francia e la Spagna e non perchè sono più simpatici. C’è bisogno di rappporti forti tra consolati e associazioni delegate alle adozioni. In Italia, le domande di adozione sono aumentate ma è aumentata anche l’attesa (anche tre anni da quando si ottiene il decreto di adozione).
Per questa volta niente tagli, ma ricordo a tutti il limite di 500 battute.
da Virgilio Mancini
Romano Prodi, primo ministro della Repubblica Italiana, incontra il presidente dell’Iran Ahmadinejad per importantissime questioni che riguardano la pace nel mondo, ma anche l’economia e il prestigio del nostro paese e i sostenitori del centrodestra dicono che Prodi ha incontrato un “dittatore antisemita”. Esattamente una settimana prima, Pieferdinando Casini, leader di un partito di centrodestra che si oppone all’attuale governo italiano, aveva incontrato lo stesso Ahmadinejad non si capisce bene per quale motivo ma in quell’occasione i sostenitori del centrodestra hanno detto che Casini ha incontrato, appunto, il presidente dell’Iran.
da Paolo Beretta
Non tiri in ballo Claudio, Granata: le sue opinioni le spieghi lei, visto che può. Intanto cominci a capire bene le mie. Io non ho mai detto di non condannare Bin Laden, ma per le stesse motivazioni condanno anche la Fallaci e tutti quelli che spargono odio a destra e a manca. Per inciso, la Fallaci ha incitato eccome alla distruzione dell’Islam, arrivando a dichiarare che avrebbe bruciato una eventuale moschea costruita a Firenze. Quanto alle responsabilità, neanche Bin Laden ha abbattuto le Torri Gemelle: ha subappaltato il lavoro. Così come Bush e tutti i suoi fedeli sostenitori. Fallaci in testa.
da Isabella Guarini Caro CSF, so bene che non si deve disturbare il meritato ozio di chi è un atitpico della vacanza come CSF. Ma le puntate dei programmi scorrono veloci e i commeti sono d’obbligo per chi è coinvolto dai racconti, come quelli di ieri sera su Napoli-Annozero. Ho seguito la trasmissione senza allontanarmi nemmeno durante la pubblicità, perchè non riuscivo a credere alle mie orecchie per quanto gli ospiti, o meglio, le ospiti andavano dicendo. La moglie del pizzaiuolo ucciso, ha detto chiaramente che se avesse saputo del pericolo, certamente non avrebbe mandato il marito a lavorare quel giorno. La giovane moglie di un detenuto, già sposi lui a sedici e lei a diciannove, ha dichiarato di essere al corrente di tutto. Mi è parsa la rappresentazione di una società matriarcale, in cui le donne hanno il vero potere di utilizzare i maschi per la ri-produzione della specie e del reddito.II racconto di Marco Travaglio sul potere politico mi è parso un semplice corollario di quello matriarcale, ancestrale e permanente.
da Gianluca Freda
In un estremo tentativo di strappare Granata alla realtà virtuale in cui si è autorecluso, faccio notare che non è vero che la Fallaci non abbia mai invitato a bruciare moschee. In un’intervista di tre mesi fa, a proposito di una moschea in costruzione nel senese, dichiarava: “Non voglio vedere questa moschea, è molto vicina alla mia casa in Toscana. Non voglio vedere un minareto di 24 metri nel paesaggio di Giotto, quando io vado nei loro paesi non posso neppure indossare una croce o portare una Bibbia. Se sarò ancora viva andrò dai miei amici a Carrara, la città dei marmi. Lì sono tutti anarchici; con loro prendo gli esplosivi e la faccio saltare per aria“. Faccio anche sommessamente notare a Granata e a coloro che ancora ci credono che Bin Laden non esiste, se non nella propaganda della CIA e nei nostri mezzi d’informazione che sciaguratamente la riecheggiano. Caro Granata, esca. Guardi il mondo coi suoi occhi. Ragioni. Non è troppo tardi per uscire dalla matrice.
da Vittorio Grondona – Bologna
Tutti col dito puntato contro Prodi, quindi. Dita vendicative di destra e dita ambiziose di sinistra. Di questo passo in futuro andrà a farsi benedire perfino l’innovativo ricorso alle primarie. E dire che tutti sappiamo che le grandi manovre di sfruttamento Telecom sono avvenute nei cinque anni di comando del centro-destra. Secondo me poi non è peccato per un governo collaborare con le imprese al fine di trovare la risoluzione di problemi di interesse nazionale. Dirò di più. Per me è del tutto normale che un collaboratore del calibro di Angelo Rovati possa autonomamente intrattenere rapporti di studio importanti per trovare la migliore risoluzione appunto di quei problemi, salvo poi rapportarne le conclusioni per la decisone conclusiva che resta di esclusiva competenza del Capo del Governo. Se proprio di grave errore si vuole parlare bisognerebbe risalire all’inizio della questione. Perché è stata privatizzata la Telecom mettendola in mano a degli squattrinati capitalisti opportunisti? E’ di questi ultimi che occorre parlare ancora per chiarirne l’operato davanti alla Nazione e non del Presidente del Consiglio eletto peraltro a quella carica solo da pochissimi mesi.
da Laura Pulejo
Il Ponte, che meraviglia! ci -unisce- al Continente con poco impatto ambientale, velocizza i trasporti, attira turismo oltre che indotto a costo zero per la collettività, e pazienza se cambia lo sky line dello Stretto, non si ferma il progresso. E tuttavia poveri messinesi e non solo, quanti disagi e per quanto tempo per tacere del resto. E il turismo dove lo metteremo? Si discute e forse non si farà, alcuni dicono che la penale per la mancata realizzazione rappresenti un utile a costo zero, altri che c’è il rischio che l’opera resti incompiuta. A parte che bisognerebbe anche chiedere a Scilla se vuole -tenere per mano- Cariddi, nelle more potenziamo il trasporto marittimo, è assurdo che abbiano -abolito- il collegamento diretto con l’aereoporto di Reggio Calabria e che dopo le 20,30 Messina sia -quasi isolata- dalla stessa, pochi traghetti delle FS mentre i “privati” servono solo Villa S. Giovanni. E la c.d. Area dello Stretto? La via del mare please.
da Massimo Mai
Vediamo se ho capito bene. Il Pontefice non può esprimere opinioni sulla religione islamica, si offendono. Qualsiasi imam o ayatollah può condannare a morte un uomo, ovunque sia nel mondo, perché ha parlato male del Profeta Maometto. Giustamente ognuno deve avere lo spazio per pregare il suo Dio. Esclusi tutti coloro che non sono musulmani nei paesi islamici.Possiamo fare dell’ironia su tutto, compreso ogni credo religioso, meno quello islamico, se no si offendono.Possono tranquillamente negare l’olocausto e scrivere sui libri scolastici dei loro bambini che gli ebrei uccidono i bambini arabi per usare il sangue per il pane azimo, però se qualcuno parla del massacro degli armeni finisce in prigione ( in un paese moderato, che vuole entrare in Europa per cui la pena è solo la detenzione…).Qui consentiamo l’esistenza di madrasse dove oltre che il credo religioso si insegna che il solo fatto di essere un infedele mi rende meritevole di morte. Spesso in un paese islamico se diventi cristiano ti giustiziano.E tralascio l’enorme e fondamentale capitolo sui diritti delle donne, da un lato, con tutte le pecche ancora possibili, il tentativo di raggiungere una libertà vera, dall’altro la lapidazione come soluzione. (In alternativa lo sgozzamento).Come mai siamo noi a dover chiedere scusa?
da Manuela Fuin
Ho visto il tg ora. E han parlato del signor Welby. Lui vuole morire. Ha scritto a Napolitano che vuole morire. Vederlo sul letto, col respiratore automatico senza potersi muovere, senza poter parlare. Lui, con cui ci si scriveva, impietoso. Stasera primo piano parlera’ della sua storia.
testo della lettera di Welby a Napolitano
Dossier numero due22 settembre 2006
Giornata favolosa, sole e caldo, mattinata dedicata al furto di noci cadute da un albero, attività troncata sul nascere dall’intervento di un vicino. Poi visita ai vigneti di malvasia di Carlo Hauner in preda alla vendemmia. Giampaolo e Genny recuperano il motore del gommone che si era rotto. Si sono impegnati a procurare il pesce fresco ma finora nulla. Io passo un po’ di tempo al computer per produrre documentazione e cominciare l’intervista del prossimo numero. Telefona Maurizio Gasparri per puntualizzare, gentilmente, che lui non ha mai redatto alcuna lista di proscrizione dei giornalisti Rai, come io ho scritto su uno degli ultimi numeri di “Io donna”. Mi dice anche che lui non ha mai fumato uno spinello, come io ho scritto su uno degli ultimi numeri del Magazine. Insomma, non ne becco una. Varie telefonate dal continente. Anche Massimo Moratti, reduce dalla vittoria sulla Roma e quindi felice. Ma rattristato dalle vicende del suo amico e socio Tronchetti Provera. Si aggira per le Eolie Gianantonio Stella, un po’ per lavoro e un po’ per vacanza. Niente pesce, per oggi, ma ricca cena a base di pasta con sugo di patelle. Do inizio ai lavori dell’orto, zappare e aggiungere compost. Forse semino piselli. (csf)