da Muin Masri
Loro governano ballando il bunga bunga e, noi a protestare marciando senza mutande. Loro vincono diversamente uniti e, noi ci siamo persi nella nostra diversità. Loro sono stati benedetti dalla chiesa e, noi siamo alla ricerca di un papa straniero. Loro hanno un solo capo al comando e, noi ne abbiamo diecimila leader senza sedie. Loro sono vecchi e con il culo flaccido e, noi abbiamo la faccia come il culo, sodo. Loro giocano sul voto anticipato e, noi scommettiamo sulla sfiducia. Loro se ne fregano dalla costituzione e, noi ricettiamo a memoria l’articolo uno. Loro amano Cortina e, noi andiamo in barca a vela. Loro sono abbronzati e, noi siamo neri di seppia. Loro possiedono la tv e, noi abbiamo la radio in casa. Loro hanno l’amante giovane e, noi abbiamo il trans brasiliano. Loro odiano le donne e, noi non amiamo la quota rosa. Loro sono nati antipatici ma fanno ridere, e, noi siamo spiritosi ma facciamo piangere. Loro vanno a teatro e, noi scendiamo in piazza. Loro hanno L’elefantino e, noi abbiamo la Jena. Loro hanno acquistato tutti i Palazzi in città per i figli e, noi abbiamo preso il Colle in affitto per i nonni. Loro sono dei soldati ben pagati e, noi siamo dei volontari malmessi. Loro non mollano mai la preda, e noi non sappiamo come fermare questa tragedia. Loro hanno occupato e con la forza il lato brutto della storia e a noi è toccato quello triste. Resistere.
L’opposizione ha dormito la magistratura no! La politica ha mangiato a piene mani, la magistratura ha inghiottito veleno fatto di critiche acerrime, di tentativi di deligittimazione, di autoreferenzialità legislativa da parte del Premier. “Finalmente. Un urlo liberatorio per le dimissioni di Silvio Berlusconi” era il titolo della Voce di Indro Montanelli del 1992, che poi continuava: “E finalmente si potrà ricominciare a parlare di tutto, anche di politica,sono quasi otto mesi che non lo si fa”. Da allora sono passati quasi due decenni e di politica manco l’ombra. Sarà giunto il nostro tempo?
Bravo alec, Muin. Vorrei saper usare la tua lingua come tu sai adoperare la mia. Anzi, sai che cosa ti dico? Che quello che hai scritto nella nostra lingua (a questo punto, mia e tua) vorrei averlo saputo scrivere io.
Per dirla con un’altra lingua: chapeau!
io voglio solo a Muin Masri BRAVISSIMO!!!!
Lusingato, amici, io vi amo ma andateci piano. Per un tiro mancino del destino ho sempre vissuto come un cane randagio, e tutte le donne che hanno avuto il coraggio di accarezzarmi, emozionato, l’ho sposate… l’ultima è ancora qui a leccarsi le ferite, felice. Gausto, voglio dire, sei libero?!
Mica tanto. Marati falastinyie u russyie Ho una moglie palestino-russa. Roba forte.
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