da Gianni Guasto
Chi contrappone la libertà e la dignità della donna a quella dell’uomo afferma una sciocchezza. La condizione dell’uomo che opprime la donna, la offende, la sfrutta, la usa come un oggetto per apparire in mezzo agli altri maschi è una dimensione subalterna, oltreché miserabile. Ci sono uomini che sentono la necessità di esibire ragazze-immagine come certificazione della propria potenza sessuale; la loro condizione non è poi molto diversa da quelli che nascondono le loro mogli sotto i veli, per dire al mondo che non sono “cornuti”, cioè simbolicamente castrati. Questa profonda insicurezza accomuna realtà apparentemente molto diverse fra loro: ricchi manager occidentali, e contadini analfabeti e poverissimi che vivono in deserti lontani. La libertà della mia compagna, la sua capacità di autodeterminarsi e di contribuire alla crescita emotiva e alla solidità del mio nucleo familiare è allo stesso tempo espressione e strumento della mia potenza di uomo.
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