da Virgilio Mancini
Qualche giorno fa, alcuni coraggiosi hanno sfidato le autorità russe organizzando manifestazioni a Mosca e a San Pietroburgo. Si tratta di un’opposizione variegata che va dai filo-occidentali dello scacchista Kasparov ai nazional-bolscevichi dello scrittore Limonov, uniti sotto la bandiera del dissenso al sempre più autoritario Vladimir Putin il quale, questo va detto, rimane comunque popolarissimo tra i Russi. In risposta, la polizia ha effettuato dei veri e propri pestaggi e arrestato centinaia di manifestanti provocando sdegno praticamente in tutto il mondo. Berlusconi, ospite dell’amico Vladimir, ha detto che la repressione è stata gonfiata dalla stampa e che non era successo niente. Ieri il Cremino, pur ribadendo che gli scontri sono stati amplificati dai media internazionali, ha invece ammesso che la polizia ha avuto una reazione eccessiva. La domanda è: perché il Cavaliere ogni tanto non sta zitto?
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