da Alessandro Ceratti
Perché dobbiamo credere che inserire disabili a scuola sia un bene in sé? Chi lo dice? Forse è un bene per il disabile, ma per gli altri bambini? Chi siamo noi per fargli fare obbligatoriamente “volontariato”? Mi si risponderà: anche i ragazzi sani ne traggono vantaggio, è un’esperienza che li fa maturare. Può darsi, magari però per loro potrebbe essere molto più formativo essere in classe con un futuro premio Nobel. E poi, per definizione, qualunque esperienza fa maturare, anche perdere i genitori da piccoli. La verità è che anni fa gli handicappati venivano raccolti tutti insieme in un istituto e poi li si lasciava lì ad ammuffire. E questo è ovviamente sommamente dannoso e ingiusto. Sicuramente per loro meglio essere inseriti uno alla volta in un contesto più stimolante. Meglio ancora secondo me è raccoglierli tutti insieme in un istituto e seguirli come altrove non sarebbe possibile fare. Non facciamo così anche per gli ammalati? Una volta erano ammassati nei lazzaretti. Sicuramente rimanere invece in famiglia poteva giovare alla loro salute. Ma la cosa senz’altro migliore è portarli all’ospedale.
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