da Moreno Carlini, Spoleto
Finisce una cerimonia che da 29 anni si celebra ogni giovedì a Buenos Aires. Il corteo delle madri dei desaparecidos argentini, che dal 1979 sfilano nella avenida 9 de julio, la strada che collega la Casa Rosada con le Camere. “Non c’è più motivo, il nemico non abita più là” dicono le vecchie mamme che per quasi 30 anni hanno ricordato i figli e i mariti (circa 30.000 persone) uccise dal regime argentino negli anni 70. Se ne parlerà ancora per poco. Meno male. Pensiamo al futuro. Le mamme, quelle mamme, sono finalmente nel passato con i loro figli. Un modo per ritrovarsi. Scendere nelle pieghe del tempo che tutto dimentica. Là troveranno i loro parenti. Io c’ero là a Buenos Aires, ad assistere ad una delle prime manifestazioni. Strada velocemente sgombrata da poliziotti in assetto anti sommossa. Divise nere, manganelli neri, caschi neri, auto nere. Transenne velocemente sistemate per impedire il passaggio della gente “normale”, poi arrivano queste signore, la maggior parte anziane. Con abiti colorati che contrastano con il nero della polizia. Sulla testa un fazzoletto bianco, in mano le foto dei desaparecidos. Gridavano “Nunca Mas” (mai più). Alla fine del corteo, la polizia le sgombra velocemente e nel tempo del rosso (rosso) di un semaforo, la vita riprende. Ciao mamme. Nunca mas!
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