Satira preventiva di Michele Serra (grazie a Paola Bensi)
Come riconoscere una gallina infetta? Basta uno starnuto a rivelare la presenza del virus, o è necessario che l’animale tossisca? È giustificata la decisione del ministero della Sanità di acquistare da una multinazionale (di proprietà della cognata del ministro) 500 milioni di termometri per gallina? E come inserirli correttamente nel retto del volatile senza danneggiare le uova? Perché i tacchini, da qualche settimana, si soffiano continuamente il naso con le penne caudali del vicino di stia? Il fischione, il barbagianni, il cannareccione e il picchiapergole sono categorie a rischio? Se sì, come identificare con certezza un picchiapergole? Sono solo alcune delle domande che l’opinione pubblica pone alle autorità sanitarie. Morire di cancro, di ictus, di infarto, oppure spiaccicati in un cantiere dell’Autosole, o freddati dalla ‘ndrangheta, fa ormai parte della banale routine. È l’influenza aviaria (200 morti in Asia in dieci anni, pari allo 0,000000001 dei decessi) a terrorizzare l’Occidente. Vediamo di mettere un po’ d’ordine nel flusso incontrollato delle notizie. CONTINUA…
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