da Paolo Beretta
Il caso Abu Ghraib è stato reso pubblico in una trasmissione giornalistica americana, “60 minutes”, nel 2004. Di sicuro, senza intervento giornalistico, non se ne sarebbe saputo nulla. Robert Capa magari non rischiava il rapimento, ma di finire prigioniero di guerra sì (e ad alcuni è pure capitato), oltre ovviamente alla classica pallottola vagante. Quindi i rischi sono più o meno gli stessi.
da Isabella Guarini
Che cosa sono le articolesse?
Le articolesse sono, nel gergo giornalistico, quegli articoli lunghi inutili e slabbrati che potrebbero essere scritti nel decimo dello spazio occupato. Sono l’orrore dei redattori capo che li buttano direttamente nel cestino oppure li massacrano di tagli. (csf)
SATIRA PREVENTIVA di Michele Serra (da Paola Bensi)
Gli intellettuali francesi hanno accolto con preoccupazione e sgomento l’arresto a Rio dell’ex terrorista Cesare Battisti, e si sono offerti di scrivere loro, una frase a testa, il capitolo conclusivo dell’ultimo romanzo del latitante, lasciato incompiuto. Dai tempi in cui definirono Bologna “capitale mondiale della repressione” (la definizione fu di Felix Guattari e Maria Antonietta Macciocchi dopo avere pagato 25mila lire per un piatto di lasagne, nel 1977), gli intellettuali francesi non hanno smesso di occuparsi della grave situazione del nostro paese.
Due i principali capi d’accusa che da Parigi muovono a Roma: non avere ghigliottinato il re dopo il referendum, o almeno Aldo Moro dopo il rapimento, e la totale assenza, nella Costituzione, di norme specifiche in favore degli scrittori di noir. In attesa degli sviluppi della vicenda Battisti, vediamo quali sono gli altri casi scottanti.
CONTINUA…
da Pier Franco Schiavone
Le multinazionali sono imprese che hanno interessi in tutto il mondo, nell’auto come nei farmaci. È accettato da quasi tutti che l’auto, in se, non è male; è male l’inquinamento da esse causato e gli Stati dovrebbero regolamentarne l’uso, tuttavia l’auto non è un diritto. L’assunzione di un farmaco invece può salvare dalla morte e la Novartis non deve costringere uno Stato a cambiare legge danneggiando i malati solo perché l’azienda possa fare più profitti. L’accesso alle cure vietato ai malati Indiani non è come negar loro di avere la Panda. Cosa vuol dire che le multinazionali siamo noi? Quando mangio una banana non autorizzo il distributore mondiale a fare un colpo di Stato. Le multinazionali hanno diritto a tutelare i loro interessi ma questi non possono entrare in conflitto coi diritti primari come quello alla salute.
da Giorgio Guiotto, Torino
Si, tu fai il furbo e te lo lascio fare, non cambierebbe nulla.
Goldoni giustamente si scandalizza per 250,000 euro all’anno di acqua potabile per gli zingari. Io preferisco scandalizzarmi per qualche milionata di euro di tasse non pagate dagli industrialotti lombardi e veneti, grazie ai quali riuscirei veramente a pagare meno tasse. Che volete, de gustibus…
da Walter Vanini, Carona (Bergamo)
Come un ultrà da stadio che impartisca lezioni di buon comportamento, il direttore de Il Giornale Maurizio Belpietro, noto ultrà del giornalismo italiano, sta facendo la spola tra vari programmi televisivi ergendosi a baluardo della libera informazione per aver sollecitato la pubblicazione delle foto del caso Sircana. Con sguardo orgoglioso e compiaciuto per il calcio nelle palle affibbiato al governo Prodi, si sta spendendo senza risparmio su Rai, Mediaset e canali satellitari sentenziando di informazione, privacy e buon giornalismo. Dopo anni di informazione addomesticata per compiacere il suo editore padrone e di inesistenti scandali montati ad arte contro i suoi avversari politici, ora il prode Belpietro esulta per un misero golletto. Ma si sa, gli ultra’ dimenticano facilmente gli autogol.
da Alberto Arienti
Non demonizziamo Ceratti, teniamo conto che è un uomo di Di Pietro, che è specializzato a mandare in parlamento gente che dopo un giorno lo molla e passa dall’altra parte. Ceratti riassume in una sola persona le varie anime dei dipietristi (come fanno a convivere Franca Rame e Di Pietro nello stesso movimento?): è un assessore all’ecologia che sembra non creda molto alla stessa. Non si scandalizza minimamente del comportamento delle multinazionali, anzi le aiuta nel suo piccolo a piazzare le azioni. E’ cattolico ma mi sembra un po’ superficialotto. A me ricorda Pippo (penso che sia anche alto, visto che gioca a pallacanestro), l’amico di Topolino.
da Pino Granata
Quelli della Sinistra ci dicano chiaramente come stanno le cose. E cioè che c’è un patto scellerato tra la Sinistra e Berlusconi. Questi non deve più stare in parlamento. Ci sono sentenze che parlano chiaro e che la Sinistra fa finta di non conoscere. L’ultima è quella che ha condannato in modo definitivo Previti per l’affaire Mondadori. Invece niente accade ed i Prodi, i Fassino ed i D’Alema stanno zitti. Sul conflitto d’interesse assoluto silenzio. Sui 70 miliardi dati a Bossi da Berlusconi niente da dire. E’ veramente troppo! E non c’è neanche una stampa democratica a denunciare queste cose, ma si sa tutti gli organi di stampa sono troppo occupati con Corona per parlare di fatti minori.
da Alessandro Ceratti
Freda mi rimprovera l’incoerenza che consisterebbe tra il mio professarmi cristiano e non trovare detestabile la Novartis. Dice: “la vita delle persone viene prima del profitto”. Come dargli torto? Solo che come al solito la realtà è complessa. E bisogna tenerne conto, nei limiti della nostra personale comprensione, quando si elaborano le proprie convinzioni etiche e i comportamenti individuali che ne derivano. Non si può isolare un aspetto particolare e prendere una decisione che va bene solo nella misura in cui esso rimane isolato. Nella società attuale i brevetti tecnologici, farmaceutici o comunque scientifici sono forse il deposito più grande di ricchezza che è stato accumulato. Non è giusto pensare di depredarlo impunemente. Così come non è giusto rubare. Nel caso specifico l’analogia è forse quella di un poveraccio morto di fame che ruba una mela in una ricchissima piantagione.(…)