da Alessandro Ceratti
Freda mi rimprovera l’incoerenza che consisterebbe tra il mio professarmi cristiano e non trovare detestabile la Novartis. Dice: “la vita delle persone viene prima del profitto”. Come dargli torto? Solo che come al solito la realtà è complessa. E bisogna tenerne conto, nei limiti della nostra personale comprensione, quando si elaborano le proprie convinzioni etiche e i comportamenti individuali che ne derivano. Non si può isolare un aspetto particolare e prendere una decisione che va bene solo nella misura in cui esso rimane isolato. Nella società attuale i brevetti tecnologici, farmaceutici o comunque scientifici sono forse il deposito più grande di ricchezza che è stato accumulato. Non è giusto pensare di depredarlo impunemente. Così come non è giusto rubare. Nel caso specifico l’analogia è forse quella di un poveraccio morto di fame che ruba una mela in una ricchissima piantagione.(…)
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