da Livio Pedrazzoli
Sgombrato il campo dai DICO e dai vicentini, pare che si rimettano insieme, recuperando le imprescindibili benedizioni. Meno male. Che figura avremmo fatto, col resto del mondo, ad affrontare Sanremo senza un governo in carica?
dall’avv. Lina Arena
Ho letto , gentile dr. Granata Pino, che lei è siciliano e che pur lavorando nel continente viene o si trova, nell’oggi, in Sicilia per motivi di lavoro.Pare sia stato omaggiato di un incarico organizzativo nel settore culturale.Perchè non viene a Catania? Le offrirò un bel caffè e le farò ammirare i miei tre balconi in stile liberty adornati da tre belle bandiere americane.Potrà posteggiare comodamente la macchina perchè solitamente le bandiere americane suscitano sospetto e paura nella gente comune. Temono l’attentato arabo-musulmano e quindi stanno alla larga.Se accetta mi dia un segnale.
da Oreste Tappi, Roma
Caro Guasto, condivido in generale. Ma di abbreviazioni se ne sono sempre inventate, ieri nei codici medievali, oggi sugli sms (donde cmq). Alcune abbreviazioni entrano nell’uso comune (per es., sig., cfr., sec., ecc., per non dire di csf), altre no. Io credo e spero che 6 per sei non entri mai, “cmq” forse sì. Per curiosità, la grafia “ke” invece di “che” degli sms è la stessa dei Placiti di Capua (sec. IX): “sao ke kille terre…”. Colgo l’occasione per ringraziarti della bella spiegazione su “stondaia”. Cmq ho diritto alla fucilazione al petto.
da Egidio Morretti
Il signor E, benestante coi suoi 4.000 euro al mese, guarda con interesse medio alla caduta del governo Prodi ed al fatto che i rappresentanti dei ceti deboli, in nome di intime convinzioni ideologiche, vadano a far cadere un governo tendente a sinistra. E. pensa che un governo di destra non nuocerebbe alle sue condizioni di vita. Ribadisce agli amici la sua simpatia per una sinistra umanitaria, egualitarista e anti-soprusi. Ma ammette di divertirsi di più con le crisi, piuttosto che con l’armonia. Ride di coloro che in nome della coerenza agli ideali anti-qualcosa rinunciano a un minimo di progressismo sociale, in favore di arrampicatori, fascisti e razzisti. Alla fine, pur avendo accettato di buon grado di pagare più tasse con Prodi, pensa che il suo reddito si gioverebbe di un cambio di rotta politica. Non gli importa di diventare un po’ più ricco. Tende a fregarsene, alla fine. Se la maggioranza del paese vuole un Berlusconi, è giusto che così sia.
da Federica Pirrone, Milano
Sono i rappresentanti del popolo, ma passano il tempo a stuzzicarsi, offendersi, fare i capricci, affondarsi uno con l’altro come ad un big match di battaglia navale. Come se fosse un gioco; a fine giornata tornano a casa: domani è un altro giorno, un’altra partita. Il loro problema è che se il governo cade finisce in mano al nemico, e non che il popolo ci rimette. Davanti ad una legge sulle coppie o sulla procreazione, è più importante che sia d’accordo chi per dottrina si sposa (con dio) ma non convive, e non avrà figli, piuttosto che chi convive ma non si sposa, procrea e mantiene la prole. Se qualcuno osa non aderire ad una loro mozione, togliendogli l’orgasmo del 100% di approvazione, il governo può anche andare a casa. Come se dipendesse solo da loro, e noi fossimo semplici spettatori, patetici voyeur dei loro giochetti sadici. Ci illudono di contare qualcosa, in campagna elettorale, e poi ci allontanano, quasi gli dessimo fastidio, come fanno con gli ex-compagni di povertà i volgari arricchiti come Berlusconi (per chi ci si sente tanto diverso). (…)
da Alessandro Ceratti
Forse alcuni, in particolare tra i sostenitori dell’estrema sinistra, non avranno particolarmente amato questa compagine governativa. Ognuno con le sue buone ragioni. Il fatto è che ora, con questo governo, che pure (lo ammetto) potrebbe essere di gran lunga migliore, i temi all’ordine del giorno (su cui si poteva avere ragione o torto, su cui si poteva spuntarla o cedere) erano appunto la base di Vicenza, i DICO, le pensioni, le lenzuolate di Bersani. Col governo precedente, all’ordine del giorno c’è via via stato: la legge sulle rogatorie, quella sul falso in bilancio, la salvapreviti, la Cirielli, la riforma elettorale (quella riforma elettorale!). Be’, sinceramente. Teniamoci Prodi.
da Massimo Mai
Fino a poco tempo fa ridevo dei leghisti, che non distinguevano lo stare al governo e il fare opposizione e pur avendo ministeri chiave urlacchiavano “Roma ladrona”. Poi ho visto all’opera questi che dovrebbero rappresentarmi e non solo manifestano ma votano pure contro se stessi. Dei veri geni.
da Francesco Caleca
E brava Rita Rosati: Non voto più! La citazione è dotta: si è tagliato i maroni per fardispetto alla moglie. Io a votare ci vado. Anche se a candidarsi per il centrosinistra fosse il compagno Suslov. Sempre meglio di certe facce. Brava, 7+.
da Carla Bergamo
Molti non saranno d’accordo con me, ma io avrei voluto un Zapatero in Italia. Un politico nuovo, più giovane e meno timoroso della chiesa de della destra becera che sembra un bando di avvoltoi in attesa di un cadavere da divorare. E soprattutto, che sapesse dominare i cani sciolti tra i suoi alleati. Come diceva non so chi, dagli amici mi guardi Dio che dai nemici mi guardo io. Evidentemente, Dio non è stato efficiente con il pio Prodi. Ma cos’hanno fatto gli Italiani per meritarsi una simile classe politica?
da Vittorio Grondona – Bologna
E’ mica la fine del mondo… Devo dire che prima o poi me l’aspettavo. Ho criticato più volte l’operato di questa sinistra tuttofare. Dentro di me speravo che impiegasse il suo tempo a cambiare le leggi inique che la destra ci aveva spudoratamente propinato. Purtroppo così non ha fatto. Ha concentrato un casino di tempo sulle coppie di fatto e su altre cavolate che interessano solo la grande distribuzione ed altri pochi intimi. Nel contempo ha tartassato proprio chi più aveva bisogno di aiuto perdendo di conseguenza numerosi preziosi consensi. Ora, infine, da povera sempliciotta è riuscita a perdere, spero solo momentaneamente, anche il governo su una mozione di politica estera guarda caso davvero da manuale. Complimenti a D’Alema… Certo che il centro-sinistra è di coccio. Prima o poi imparerà la lezione? Forse con altra gente… (…)