da Federica Pirrone, Milano
Sono i rappresentanti del popolo, ma passano il tempo a stuzzicarsi, offendersi, fare i capricci, affondarsi uno con l’altro come ad un big match di battaglia navale. Come se fosse un gioco; a fine giornata tornano a casa: domani è un altro giorno, un’altra partita. Il loro problema è che se il governo cade finisce in mano al nemico, e non che il popolo ci rimette. Davanti ad una legge sulle coppie o sulla procreazione, è più importante che sia d’accordo chi per dottrina si sposa (con dio) ma non convive, e non avrà figli, piuttosto che chi convive ma non si sposa, procrea e mantiene la prole. Se qualcuno osa non aderire ad una loro mozione, togliendogli l’orgasmo del 100% di approvazione, il governo può anche andare a casa. Come se dipendesse solo da loro, e noi fossimo semplici spettatori, patetici voyeur dei loro giochetti sadici. Ci illudono di contare qualcosa, in campagna elettorale, e poi ci allontanano, quasi gli dessimo fastidio, come fanno con gli ex-compagni di povertà i volgari arricchiti come Berlusconi (per chi ci si sente tanto diverso). (…)
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