da Paolo Cape’, Milano
Il Signor Perfetti è, forse inconsapevolmente, la dimostrazione della verità della tesi di Travaglio: in Italia è difficile discutere perché non si parte mai dagli stessi dati di fatto. Di ogni fatto ci sono almeno due versioni diverse, direi opposte. Poi però, se si approfondisce, si vede che le versioni non sono così diverse. Per esempio: è vero, Biagi ha sottoscritto un accordo per accettare la fine del suo rapporto di collaborazione: si chiama transazione, e si sottoscrive per evitare o concludere una lite giudiziaria cui si avrebbe altrimenti diritto. Le affermazioni su Santoro e Luttazzi dimostrano invece che non si è colto quale sia il punto. Il punto non è se Santoro è bravo o se Luttazzi fa ridere (è ovvio che su questo si possono avere opinioni diverse): il punto è che la loro cacciata non fu dovuta a normali valutazioni editoriali, ma al fatto che avevano affrontato, con dati di fatto inoppugnabili, i temi che l’allora Primo Ministro non accettava e non accetta che si affrontino.
da Franco Vota
…nemmeno Berlusconi se è per questo.
da Carlo Mascolo
Ma certo, caro signor Perfetti, lo vada a dire alle decine e decine di migliaglia di spettatori che riempiono i teatri per vederlo (me compreso il prossimo 9 Febbraio a Napoli). Per quanto riguarda il resto stendo un velo pietoso…
da Simone Boi
Qua impazziamo. Forse il sig. Bocca potrebbe assumere un bel cuoco italiano, un faccendiere tuttofare italiano, e dargli lo stipendio che un italiano chiede per quelle ore di lavoro che fa, o per la sua specializzazione in cucina. Ma che caspita si chiede? Quanta gente arriva a fatica alla fine del mese e il carissimo cambia sei cuoche, le paga quel che le paga, e si lamenta pure. Un tempo almeno i ricchi si pavoneggiavano di essere superiori. Adesso si cammuffano da democratici, con lecite richieste.
Sulla fondamentale vicenda Lario-Berlusconi non v’è nessuno che non abbia sentito il dovere di dire la sua. Cacciari avrebbe forse dovuto tacere ma almeno ha dette cose piene di buon senso e cioè una signora non dovrebbe scrivere le sue lamentele matrimoniali a un giornale. Il senatore Polito invece ha sentito il dovere di chiedere scusa a Veronica Lario per non essersi indignato anch’egli per le frasi di Berlusconi. Sandra Bonsanti si è chiesta come mai questa reazione di Veronica sia arrivata così tardi. L’onorevole Silvia Mura ha detto che la lettera di Veronica è praticamente il manifesto della dignità femminile. Il leghista Calderoli ha detto che a lui è capitato di peggio e se l’è presa con il direttore di Repubblica che si dovrebbe vergognare di aver pubblicato la lettera. Gabriella Carlucci e Fiorello, flic e floc, hanno detto entrambi una cosa molto originale: “Tra moglie e marito non mettere il dito”.Ed io che faccio? Sto zitto? No, dico la mia. E da perfetto terzista sto dalla parte di Berlusconi. Le due frasette pronunciate alla festa dei Telegatti erano innocue e sciape. Erano una forma di galanteria da parte di una persona non particolarmente elegante e raffinata. Ma non c’era niente di volgare. Il Cavaliere ci ha abituato a ben altro. E Veronica ha sempre taciuto. Perché stavolta scrive addirittura a Repubblica? Lancio tre ipotesi e vorrei che voi interventiste per dirmi la più plausibile:1) La signora Lario è molto seccata e lancia la prima pietra del divorzio.2) La signora Lario odia suo marito ed avendo ormai svezzato i tre figli prepara il terreno ad una sua vita sentimentale autonoma3) La signora Lario ha sentito odore di terreno fertile per le donne in politica e pone la sua candidatura al dopo Berlusconi. In fondo la storia Hillary-Bill è molto simile. (csf)
da Domenico De Franco
In qualche passaggio ho creduto che fosse un pezzo di Satira Preventiva di Serra. Invece no: era proprio il grande editorialista Giorgio Bocca a parlare in un delirio di senescenza acuta: Mandiamo a casa sti cazzo di immigrati e salviamo la Casseula!
da Michele Lo Chirco
Quando leggo gli interventi di Freda, mi pare di leggere un articolo di Blondet. Poco male, dal momento che devo sinceramente ringraziare Freda perchè qualche tempo fa, tramite un suo post, mi permise di venire a conoscenza del sito curato dal succitato Blondet. Lettura oltre modo interessante e avvincente, che ha risvegliato dal torpore, in cui li avevo gettati, i giovanili entusiasmi reazionari.E’ bello potersi formare un’opinione sul mondo frequentando questo blog, il sito di Grillo, quello di Blondet: poi leggo l’orosocopo e mi dice che dovrei smettere di fumare (fumo la pipa). Ma volete farmi diventare pazzo?
Nossignori, la mia non è un’opinione sul buon Ceratti, ma l’inevitabile conclusione alla quale si perviene applicandogli i Tre Punti della Cazzabubolità, estrapolati dal De Mauro (mica da una Wikipedia qualunque, tsè).1] Il cazzabubolo le spara grosse:mentre il Sabellone ancora si arrovella sugli oroscopi e Masri perde la vista coi fondi del caffè (antichi!), il nostro è avantissimo con la sua lettura della traiettoria dei bagarozzi nelle notti di luna piena.2] Stupido è chi stupido fa:Il suo livelo culturale, e una buona dose di autoironia, gli risparmiano la categoria dei coglioni, ma non quella dei cazzabuboli.3] Tanto alti, tanto fessi:Confermando il detto popolare (e si sa, vox populi, vox dei), Ceratti è uno spilungone, giocando perfino a pallacanestro.Ciononostante (o forse proprio per questo) risulta tra i blogghisti più simpatici.PS: il sottoscritto non rientra nella categoria, non soddisfacendo il punto 3, essendo ‘alto’ solo 0,98 sabelli.
di Simone Boi
Vorrei ricordare che l’eliminazione del costo della ricarica è un’ imposizione che viene dalla comunità europea. E’ stata eliminata in tutti i paesi dell’unione senza il bisogno di richiami. Sarà che da noi gli organi di controllo non funzionano?
da Alessandro Ceratti
Wow, G. Freda nega il negazionismo! Ha ragione, effettivamente ci propone una prospettiva nuova. Comunque è una bella performance!