Sulla fondamentale vicenda Lario-Berlusconi non v’è nessuno che non abbia sentito il dovere di dire la sua. Cacciari avrebbe forse dovuto tacere ma almeno ha dette cose piene di buon senso e cioè una signora non dovrebbe scrivere le sue lamentele matrimoniali a un giornale. Il senatore Polito invece ha sentito il dovere di chiedere scusa a Veronica Lario per non essersi indignato anch’egli per le frasi di Berlusconi. Sandra Bonsanti si è chiesta come mai questa reazione di Veronica sia arrivata così tardi. L’onorevole Silvia Mura ha detto che la lettera di Veronica è praticamente il manifesto della dignità femminile. Il leghista Calderoli ha detto che a lui è capitato di peggio e se l’è presa con il direttore di Repubblica che si dovrebbe vergognare di aver pubblicato la lettera. Gabriella Carlucci e Fiorello, flic e floc, hanno detto entrambi una cosa molto originale: “Tra moglie e marito non mettere il dito”.Ed io che faccio? Sto zitto? No, dico la mia. E da perfetto terzista sto dalla parte di Berlusconi. Le due frasette pronunciate alla festa dei Telegatti erano innocue e sciape. Erano una forma di galanteria da parte di una persona non particolarmente elegante e raffinata. Ma non c’era niente di volgare. Il Cavaliere ci ha abituato a ben altro. E Veronica ha sempre taciuto. Perché stavolta scrive addirittura a Repubblica? Lancio tre ipotesi e vorrei che voi interventiste per dirmi la più plausibile:1) La signora Lario è molto seccata e lancia la prima pietra del divorzio.2) La signora Lario odia suo marito ed avendo ormai svezzato i tre figli prepara il terreno ad una sua vita sentimentale autonoma3) La signora Lario ha sentito odore di terreno fertile per le donne in politica e pone la sua candidatura al dopo Berlusconi. In fondo la storia Hillary-Bill è molto simile. (csf)
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