da Claudio Urbani, Roma
Certe affermazioni, dette da Lei, sinceramente lasciano il tempo chetrovano. Sono come le critiche di un estraneo, neanche di un turista, madi un estraneo alla realtà che immeritatamente vive. Lei si senteunostraniero, senza sapere che lo è nel senso di estarneo al Paese incui vive, estarneo ai suoi abitanti, alle sue tradizioni, estraneo allasua terra, così estraneo che certi suoi commenti non valgono nulla.Certo lascia perplesso come da parlamentare e ministro prima edeuroparlaamnetare ora, non abbia mai disdegnato la Lira ed ora l’Euroche tranquillamente si intasca, e le assicuro che se pur si vanta di“pulirsi” con il tricolore, lei non si rende conto di farlo con unapezza multicolore, visto che per lei ha questo significato. Ma ilsignificato che noi , orgogliosi di essere Italiani, poniamo nelTricolore è qualcosa che lei non si sogna minimamente di poter provare,e questo mi fa sentir una gran pena per lei.
da Gianni Guasto
Visti i risultati del referendum, l”onorevole” Speroni, ha dichiarato chenoi italiani facciamo schifo.Per questo sarebbe decente che si dimettesse dalla carica parlamentare cheindegnamente ricopre. (Per comprendere il signficato della parola “decente”,può consultare uno degli ottimi dizionari della lingua italiana che sitrovano in commercio).
da Rita Guma
Poiche’ lavoro con i numeri, vorrei fare i conti alle due Italie.Governi regionali: Cs 16, Cdl 4 (compresa la Sicilia).Recenti elezioni sindaci grandi citta’: Cs 3 (con ben 30 punti percentualidi vantaggio in ogni citta’), Cdl 1 (con pochi punti percentuali di vantaggio).Esito referendum confermativo: votanti 53,6%, 2 votanti su 3 hanno votatoper il NO (61,6%), al nord vince il No (52,6%) e non c’e’ un fronte compattonelle regioni dove vince il SI’ (Lombardia e Veneto), tanto che a Milano eVenezia vince il NO.Ma dov’e’ il 50% di Italia che sosterrebbe la Cdl?
da Massimo Pescatori
Mario Cervi a “Zapping” su Radio Rai ha appena sostenuto che la riforma costituzionale si è affermata nelle regioni economicamente ed intellettualmente più avanzate.
da Vincenzo Rocchino, Genova
Caro Csf, contrariamente a quanto afferma Speroni: “gli italiani fanno schifo. L’Italia fa schifo”, posso dire che l’esito del referendum mi riempie di orgoglio e soddisfazione, per la straordinaria partecipazione al voto, dopo l’appello del cavaliere: “votiamo SI per dare una lezione alla sinistra” ?
da Mauro Della Porta Raffo
Faccio un sondaggio: quanti tra i miei amici in questo momento NON stanno vedendo, come me, la partita?
Non esageriamo. Io la stavo vedendo. Grande scippo (csf)
da Gianni Guasto, Bogliasco
Letta oggi, per strada, su un manifesto:
“Contro i Soviet, vota SI” (a cura della Lega Nord).
da Alessandro Ceratti
L’intervento di Arienti su questo tema mi lascia basito. Lui si domanda: “Perchè un giovane si deve sbattere su materie cervellottiche per avere un pezzo di carta che al massimo gli garantirà un lavoro da operaio o da operatore in un call center?”. E io approfitto dell’occasione per affermare con tutte le mie forze che è ora di finirla desiderare, o anche soltanto immaginare, che la scuola sia utile in quanto può successivamente garantire un lavoro. Vogliamo uscire una volta per tutte da questa follia che è praticamente diventata un luogo comune? Perché mai lo stato dovrebbe sobbarcarsi l’onere di fare la formazione professionale che invece toccherebbe alle aziende in cui si lavorerà? La cultura è un bene in sé, non ha bisogno di avere un riscontro commerciale per essere considerata valida e desiderabile. Si tratta con tutta evidenza di sovvertimento dei valori. Si lavora (perché purtroppo si deve lavorare) per poter permettersi, nel tempo che avanza (il più lungo possibile ovviamente) di studiare fisica delle particelle e filogia romanza!
da Virgilio Mancini
Leggendo qualche tempo fa un’intervista a Lidia Menapace, al di là delle opinabili frasi sulle frecce tricolori o dei suoi giudizi non richiesti sulla vita militare ( tra l’altro ho potuto constatare che molti elettori di Rifondazione non la pensano come lei, cosa che rende ancora più incomprensibili queste “sparate” che infatti non le hanno portato bene ), mi ha colpito il fatto che Lidia vorrebbe che l’Italia fosse un “paese disarmato”. Ma stiamo scherzando? Prima ci si lamenta che siamo troppo succubi degli Usa (verissimo) ma poi non si capisce che meno siamo armati e più siamo dipendenti dagli altri. Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca. Chiunque conosca un minimo di geopolitica sa che uno stato disarmato è politicamente irrelevante e destinato ad essere aggredito. Tanto per fare un esempio, la Cina non si è ancora ripresa Taiwan, la sua “provincia ribelle”, perché quest’ultima è armata fino ai denti e nonostante l’enorme differenza di dimensioni tra i due paesi, l’esito di un eventuale conflitto sarebbe del tutto incerto. Pacifisti sì, fessacchiotti no.
da Vittorio Grondona – Bologna
La Calabria ha poco più di due milioni di abitanti. La Lombardia ne ha circa nove milioni. Lo Stato garantisce l’assistenza sanitaria mettendo a disposizione una somma prestabilita per ciascun abitante. Supponiamo che siano 100 euro pro capite, ne consegue che alla Calabria spettano 200 milioni di Euro e alla Lombardia ben 900 milioni. Cosa voglio dire con questa stupida esposizione di numeri? Che la Calabria non potrà mai dotarsi di strutture sofisticate per curare i calabresi, mentre la Lombardia non solo potrà attrezzarsi con eccellenza, ma di conseguenza potrà ridurre per i lombardi i tempi delle prestazioni e nel contempo potrà essere più precisa e tempestiva sulle diagnosi. Io credo che senza una razionale ed equa distribuzione delle strutture e delle tecniche nel territorio a cura diretta dello Stato la sanità garantita dalla Costituzione resterà per sempre un solo miraggio degno del paese dei balocchi. Tanto per capirci meglio, con la devolution di Bossi i calabresi non credano di poter andare a farsi curare gratis in Lombardia!…