da Virgilio Mancini
Leggendo qualche tempo fa un’intervista a Lidia Menapace, al di là delle opinabili frasi sulle frecce tricolori o dei suoi giudizi non richiesti sulla vita militare ( tra l’altro ho potuto constatare che molti elettori di Rifondazione non la pensano come lei, cosa che rende ancora più incomprensibili queste “sparate” che infatti non le hanno portato bene ), mi ha colpito il fatto che Lidia vorrebbe che l’Italia fosse un “paese disarmato”. Ma stiamo scherzando? Prima ci si lamenta che siamo troppo succubi degli Usa (verissimo) ma poi non si capisce che meno siamo armati e più siamo dipendenti dagli altri. Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca. Chiunque conosca un minimo di geopolitica sa che uno stato disarmato è politicamente irrelevante e destinato ad essere aggredito. Tanto per fare un esempio, la Cina non si è ancora ripresa Taiwan, la sua “provincia ribelle”, perché quest’ultima è armata fino ai denti e nonostante l’enorme differenza di dimensioni tra i due paesi, l’esito di un eventuale conflitto sarebbe del tutto incerto. Pacifisti sì, fessacchiotti no.
Nessun commento.
Commenti chiusi.