E’ morto Lello Baldini. Era un importante poeta dialettale. Per noi ex di Panorama che lo abbiamo avuto compagno per molti anni in redazione era soprattutto un fratello, dolce e intelligente, una persona eccezionale. Ci rimane la felicità di averlo conosciuto, di essere stati parte della sua vita e di averlo festeggiato, poche settimane fa, per i suoi ottant’anni. (csf)
da Peter Freeman
Caro Csf, nutro un’insana passione per gli articoli “cretini”. Gli articoli “cretini” sono, nel mio caso, quelli che servono ad “alleggerire” le paginate di cronaca politica. Il Corrierone è un inesausto produttore del genere. Sabato 26, a pagina 8, ne individuo uno e mi ci fiondo a capo fitto. Titolo: “Il ‘Secolo’ ritocca il look agli onorevoli: piu’ liberi, via il blazer”. Nel catenaccio si scrive: “dalla sahariana di Realacci ai jeans di Bonaiuti, c’e’ gia’ chi trasgredisce”. L’occhiello, poi, promette di tutto: “La provocazione”. Gnam gnam…Dunque lo leggo e ad un certo punto, quando vedo comparire il nome di Klaus Davi, mi blocco come un cane da trifola. Cito testuale: “Se Berlusconi ha il maggiordomo Sandro Parodi, Piero Fassino ha arruolato come consulente il lookologo Klaus Davi, che è riuscito a convincerlo a mettersi un maglioncino per andare in tv (…)”. Caspita, un’impresa ai confini dell’impossibile. Che uomo, il Davi, e che intuizione, il Fassino.Proseguo la lettura e riporto fedelmente: “Al congresso dei Ds c’erano ancora troppi gilet, troppi con la camicia scura sotto la giacca scura come Pierluigi Bersani – racconta Davi – Eppure adesso anche i riformisti vanno dal sarto”.Sia chiaro, per me Davi e’ una bussola, una guida infallibile, il Grande Timoniere. Lui indica una direzione ed io gia’ so che, senza il timore di sbagliarmi, devo andare nel verso opposto. Cosi’ ho cominciato a grufolare ta i vestiti vecchi, alla ricerca di qualche gilet dismesso, non sia mai…Ma il punto e’ un altro. Io penso che uno che assolda Davi in qualita’ di lookologo merita poi di essere sconfitto dagli elettori e di essere cancellato dalla storia e dalla cultura, ma forse mi sbaglio e farei bene a riconsiderare il mio tasso di riformismo e il ricorso al sarto. Cio’ detto una cosa la voglio sapere, e tu Sabelli mi devi aiutare, ponendo la mia domanda al centro di una battaglia morale e civile: voglio sapere quanto costa la consulenza di Klaus Davi a Fassino, e se questa viene pagata con i soldi dei Diesse, quelli incassati con il tesseramento e le salamelle delle Feste dell’Unita’. Voglio la verita’, ora e subito!
da Alessandro Ceratti
A Trono piacerebbe conoscere il commento di Travaglio sul caso Storace-Unità. Posso provare a immedisimarmi nel giornalista (finora la sintonia di pensiero che ho riscontrato tra noi è stata sbalorditiva) e rispondere. Farebbe un elenco di tutte le calunnie ben più gravi pubblicate sui vari giornali del Polo, alle quale peraltro non sono seguite neppure le scuse. Consiglierebbe Gasparri di autosospendersi dall’ordine dei giornalisti per la presenza tra i deputati del Polo dell’on. Iannuzzi calunniatore acclarato, farebbe notare che comunque si tratta di un errore e non di una menzogna volontaria come invece accade per IL Giornale e Libero.
da Silvia palombi
Piu’ o meno il cavalier Banana ha detto che l’opposizione della sinistra alle modifiche della nostra Costituzione starebbe a significare che (la sinistra) pensa di perdere le elezioni, non si capirebbe altrimenti perche’ un neo eletto non dovrebbe desiderare il maggior potere che le nuove norme gli conferirebbero. Come se io, disponendo del denaro necessario, decidessi di non portarmi a casa l’obelisco con l’elefantino della Minerva solo perche’ penso non si debba fare, dimostrando che sono una cretina. E’ abbastanza chiaro per tutti? Lo scopo del politico non e’ la buona gestione della cosa pubblica ma l’aumento del potere personale. La cosa che mi fa andare in bestia e’ che non c’e’ stato un giornalista che abbia urlato o se ne sia andato sbattendo la porta. Sogno conferenze stampa deserte, nelle quali questo malfattore che abbiamo a capo del governo debba chiamare i valletti per non parlare al muro. Sognare si puo’ ancora vero?
La signora Schiavo ha bisogno di essere nutrita, lavata. Non parla e capisce poco o nulla. Si trova attualmente nella condizione di un neonato. L’analogia è perfetta. Ovviamente a nessuno verrebbe in mente di sopprimere un neonato. Perché? Perché in effetti una differenza grandissima c’è. La prospettiva che hanno dinnanzi a sè queste persone. I neonati cresceranno, diventeranno sempre più autonomi e intelligenti, la signora Schiavo rimarrà sempre in questa triste condizione. Paradossalmente la signora Schiavo è morta ora perché non sarà viva domani, mentre ai neonati, nella stessa condizione ciò non accadrà.
da Francesco (?)
Quante chiacchiere a sproposito sull’argomento si sentono. Prima di parlare venite a vedere le centinaia di persone che attualmente vivono con la nutrizione enterale (PEG) perchè colpite da malattie che non permettono più la deglutizione (vedi Alzheimer avanzato) in una situazione cognitiva completamente perduta, che non riconoscono più nemmeno i figli, che prima o poi si riempiono di piaghe, per quanti sforzi preventivi si facciano, che richiedono dolorose, quotidiane, medicazioni, che quasi sicuramente svilupperanno polmoniti seguite da produzioni di catarro esorbitanti che devono essere aspirate giornalmente (con la sofferenza che ciò comporta), con i parenti che piangono ogni volta che li vedono in tali condizioni e chiedono a noi medici di far finire questo supplizio sentendosi rispondere che non si può. Prima di dire altre profonde verità vi invito a vederli nelle RSA dove lavoro e a vivere con loro per alcuni giorni. Forse molte sicurezze cadranno.
da Isabella Guarini
Caro CSF, sul Corriere del Mezzogiorno del 25/03/05, quotidiano allegato al Corriere della Sera e diretto da Marco Demarco, è comparsa la polemica sulle inaugurazioni in odore di campagna elettorale, prendendo spunto dal rifiuto di Massimiliano Fuksas di partecipare all’inaugurazione del Polo fieristico di Milano da lui stesso progettato. Molti intellettuali hanno teorizzato sulla separazione tra architettura e politica contingente, come se le grandi opere nascessero per semplice atto creativo dei progettisti. Le grandi opere , quelle che hanno sfidato i secoli e i millenni, sono state generate dalla stretta relazione tra potere politico e artisti. Infatti, non sarebbe concepibile l’opera di Fidia senza Pericle, nè quella di Michelangelo senza Papa Giulio II. Ora gli architetti del global star system, finanziato in Italia dalla UE senza risparmio, vorrebbero farci credere che sono più di Fidia e Michelangelo, insieme! Così va il mondo!
da Alberto Arienti
Trovo indisponente questo voler salvare vite a giorni alterni, per cui Terry Schiavo si e i morti sotto le bombe no. I valori della vita sembrano meglio difesi se si salvano gli embrioni fecondati che bambini che muoiono di fame in tutto il mondo. Quanto ai costi della terapia intensiva, è inutile raccontarci frottole, sono soggetti a vincoli di bilancio che costringono a delle scelte drastiche e, si spera, sensate.
(da Paola Bensi)
da Gianluca Freda
Non ho seguito la vicenda di Terri Schiavo nei dettagli, ma, per quanto orrore mi faccia l’accanimento terapeutico, trovo anche più orribile che ad ordinarne la cessazione sia un giudice, anziché un accordo tra i familiari. Trovo poi spaventosa l’argomentazione di Puricelli, che giustifica l’intromissione di un magistrato in questioni così delicate con motivi di risparmio economico sulle strutture di terapia intensiva; non è difficile immaginare quali corollari potrebbero scaturire dall’affermazione di un tale principio. E’ l’american thinking: si fa prima a eliminare una persona che a razionalizzare le spese, quelle militari magari. E questo male terminale dell’umanesimo si propaga, infettando gli ultimi resti di ragione.