da Pier Franco Schiavone, Milano
Pare che Siniscalco piaccia anche alla sinistra. Ieri, insieme al Tartarino d’Arcore, ha detto, più o meno, con riferimento ai 24 miliardi di manovra, “abbiamo fatto la cornice, nei prossimi due mesi discuteremo come riempirla”, accompagnando le parole con le due mani vaganti sul tavolo a dita chiuse, come a indicare “qua e lá”. Ha detto, in sostanza, “boh! Non so esattamente chi massacreremo, ma lo faremo, però a riflettori spenti”. Anch’io saprei fare il ministro dell’economia così. Che questo genio piaccia anche alla sinistra mi preoccupa non poco. Meglio andarsene in vacanza e sperare che lo stellone aiuti, per l’ennesima volta, questo Paese governato dai Lunardi, dalle Moratti, dai Gasparri, dai Calderoli (dai Calderoli!!!), per tacer degli altri.
da Lorenzo Lazzeri
Due link, quello delle ferrovie messicane: http://www.tfm.com.mx E quello, piu’ familiare, dei manifesti di Forza Italia: http://www.forza-italia.it/speciali/manifesti/index.htm Notata la somiglianza dei due logo? 😉
dall’avv. Lina Arena
DARE IL COGNOME AI FIGLI E PERDERE IL DIRITTO AL MANTENIMENTO. La parità per le donne deve passare attraverso la perdita di tutti i vantaggi accordati in nome della parte più debole. Fine del mantenimento e fine dei vantaggi economici creati con il matrimonio. E’ forse tardi ma è necessario per ottenere la parità tra i sessi.
da Mario Rossi, Milano
Giustizia è fatta: finalmente andremo tutti andare in pensione dopo 40 anni di lavoro. Beh, tutti…. Rimangono ancora i dipendenti della Regione Sicilia che, in forza di una legge ingiusta e discriminatoria, maturano ancora il diritto alla pensione dopo 20 anni di lavoro. Cosa aspettano a liberarsi da questo giogo che li umilia e li emargina? Perchè non fanno un esposto a Totò vasa-vasa? Troveranno un orecchio attento e sollecito a combattere queste ingiustizie.
da Claudio Urbani
Dal sito La Repubblica:” SCOPERTA UNA FABBRICA CLANDESTINA DI AUTOBOMBE A BAGDAD” Non sapevo che ne esistessero di regolari, magari con i lavoratori in regola con il pagamento dei contributi!
da Gianluca Freda
Al permaloso sig. Calori devo confessare di aver votato nel 1996 per un governo di CS guidato da Prodi. In conseguenza di ciò mi sono preso del babbeo e dello stalinista per cinque lunghi anni, e me lo sono meritato. Ora che ho la possibilità di restituire il favore con gli interessi, e a ragion veduta, agli avversari, non mi faccio certo pregare. Mentre noi facciamo a gara a chi è più scemo, le famiglie hanno bisogno di 2300 euro al mese per campare, con stipendi medi di 1000 euro (dati Istat). La buona notizia è che Bertinotti ha sfidato Prodi alle primarie. Deficiente come sono, vivo nell’assoluta certezza che per il buon Fausto sarà un plebiscito.
da Peter Freeman
Caro Csf, l’avvocato Carlo Taormina ha annunciato che difendera’ Saddam. ”Dopo Anna Maria Franzoni, mi occupero’ di lui. Mi ha telefonato la sorella dalla Giordania per chiedermi di far parte del collegio di difesa”, spiega in un’intervista su Panorama. E’ una notizia. Dice Taormina che “anche il peggiore degli imputati ha diritto di essere trattato con dignita”, e su questo concordo. Resta da capire come articolera’ la strategia difensiva e come da tutto questo ne uscira’ Saddam, anche in termini di dignita’. Nella stessa intervista, interpellato sul caso Cogne, l’avvocato ha ribadito: “Il caso e’ risolto. Il nome dell’assassino, che stiamo tenendo sotto controllo perche’ non scappi, sara’ dato alla Procura di Torino”. Astuto come sempre, il Nostro.
Proviamo dunque ad immaginare le diaboliche mosse del principe del foro in trasferta. a) Le armi di distruzione di massa non ci sono. E in effetti qui non ci piove. b) Le armi di distruzione di massa non le ha Saddam. Sappiamo dov’e’ il sito e chi le custodisce. Lo stiamo tenendo sotto controllo perche’ non faccia stronzate. Luogo e nome del custode saranno comunicati al momento opportuno nel corso di una puntata di Porta a porta. c) Il burattinaio sono io. Anche Osama sono io.
da Franco Vota
Ecco un altro caso dove la mia proposta di voto palese potrebbe avere applicazioni pratiche. Uno si presenta al casello con il certificato elettorale: hai votato destra? Paghi! Altrimenti via libera. E non mi si venga a dire che in democrazia le cose non funzionano così, perchè da circa tre anni il concetto di democrazia in questo paese è diventato un po’ vago.
da Pier Francesco Schiavone
Finalmente un riconoscimento alle Statali. Pedaggio. Che significa? Semplice, se, poniamo, si va alla posta per spedire una raccomandata, si deve pagare per imboccare la fila, a patto che allo sportello ci sia un’impiegata. La statale, appunto, che ne incassa i proventi. Se allo sportello c’è un maschio, allora non si paga pedaggio perché i maschi sono notoriamente più lenti. Io l’ho capita così, anche se qualche comunista ha addirittura pensato che faranno pagare pedaggio per accedere alle strade statali e che parte dei soldi li incamererà una società di gestione vicina a qualche ministro. Malpensanti.
di Giorgio Salvatori
Sansonetti e altri a primapagina RAI insistono nel descrivere Berlusconi come uomo del mercato e della ricchezza personale. Lo è certamente della ricchezza personale: ma dire che è uomo del mercato mi sembra un errore politico, culturale e di comunicazione. A tal proposito, non importa ricordare quanto negativamente scrive da sempre su Berlusconi l’Economist, la rivista storica del mercato. Il concetto di mercato implica, al limite, una concorrenza perfetta sia tra gli acquirenti che tra i venditori, e verso tale limite un uomo politico che ci crede, deve tendere e operare, favorendo le relative condizioni in tutti i modi. Il comportamento maniacale di Berlusconi con le TV, nel volersele accaparrare e controllare se possibile totalmente, sta lì a rappresentare che egli opera soprattutto a suo favore, forse nel primitivo concetto liberistico che così facendo qualche briciola tocca anche agli altri, o più probabilmente senza porsi ragionamenti di sorta. Un atteggiamento che, parimenti allo statalismo spinto, è proprio l’opposto del mercato.