da Alberto Arienti
L’alieno Mario Giordano era quello che, anni fa, nella trasmissione di Gad Lerner “Pinocchio”, elencava tutti gli sprechi causati da una politica degenere. Passato alla direzione di Studio Aperto ha cominciato anche lui a razzolare male, “sprecando” recentemente, in due settimane ben sei minuti per parlare dell’opposizione.
di Luigi Castaldi
Gentile dottor Sabelli Fioretti, complimenti per la bella intervista all’onorevole Marco Rizzo, apparsa su Magazine questo giovedì. Ne è uscito un ottimo ritratto, nel senso di una efficace riproduzione del soggetto. Ascoltandone qualche intervento nei vari talk show televisivi, già era intuibile qualcosa, ma lei ha saputo trarne il meglio, chiamiamolo così. Un’unico punto oscuro, quello in cui l’onorevole afferma: “Sono un po’ figlio di puttana”. Beh, in un certo senso è una notizia. Ha provato a incrociarla con la fonte citata?
da Simone Favaro
Caro Sabelli, da due giorni ho dato vita a “-[:CaterBLOG:]- Quando il post giustifica i commenti” . E’ un Blog pensato per tutti gli ascoltatori di Caterpillar ed in cui potranno intervenire liberamente tutti per commentare puntate, fatti e tutto ciò che avvine durante la trasmissione oppure per raccontare le esperienze in coda nelle strade (e autostrade) d’Italia. L’indirizzo è http://www.caterblog.cjb.net.
da Giuliano
Ho letto l’intervista a Marco Rizzo e sono rimasto perplesso. D’accordo che si trattava di una chiacchierata informale, ma l’impressione complessiva mette una certa tristezza. Probabilmente Marco Rizzo è un’ottima persona, ma non mi sembra per niente bello tutto quell’insistere sull’aspetto fisico delle persone, e per di più vantarsi dello “scherzo a Fassino” avendo raggiunto e superato i 40 anni… Non vedo che cosa ci sia da ridere sull’aspetto fisico di Fassino, per esempio; e non mi sono piaciute le battute “alla Forattini” sulla gobba di Andreotti, in passato. Mah! Abitando in Lombardia ed essendo lombardo e di sinistra, posso azzardarmi a dire che forse è anche per questi atteggiamenti da studente un po’ troppo stagionato che qui non amano la sinistra e votano tutti in massa per Formigoni. D’altra parte, è questo il bello delle interviste di CSF: che magari non sembra, ma ti fanno vedere che cosa pensano davvero le persone che vengono intervistate.
“Per Piero Fassino è un mascalzone. Per i comunisti italiani è il numero due, dopo Oliviero Diliberto. Per i vecchi amici è Yul, a causa della sua testa pelata come Yul Brinner”.
Sul sito l’intervista uscita oggi sul secondo numero del nuovo Corriere della Sera Magazine. (csf)
da Michele Lo Chirco
Credo che non ci siano altre parole per definire la strage di Rafah: un orrendo, inutile macello. Non credo che alle autorità israeliane basterà trincerarsi dietro la generica definizione di “errore”. Ho sempre pensato che la ragione fosse dalla loro parte, ma ciò che ho visto ieri sera al telegiornale mi aiuta forse a comprendere meglio la tragedia degli uomini kamikaze, e ciò che li spinge alla follia del gesto estremo. Credo che sia giunta l’ora di non stare più fermi a guardare: l’Europa deve fare qualcosa.
da Giorgio Goldoni
A Falluja e Najaf gli iracheni cercano di liberarsi del peso del terrorismo e del fanatismo religioso. Il carcere di Abu Ghraib è una macchia nera, ma sta insegnando anche che i paesi democratici possono contare sulla trasparenza della propria vita pubblica e i colpevoli vengono puniti. In Italia una opinione pubblica influenzata negativamente da un antico antiamericanismo di bandiera si è dimenticata dei Curdi gassati da Saddam e delle tombe di massa per gli oppositori del dittatore Saddam. Questa stessa opinione pubblica “democratica ” sta cercando di uccidere ogni speranza di democrazia in Iraq.
da Gianluca Freda
“Abbiamo visto il volto selvaggio del nemico, la natura barbarica di coloro che cercano di fermare il progresso verso la libertà”. Così disse George W., nel giorno in cui il progresso, sotto forma di missile, massacrava una trentina di persone in un campo profughi di Rafah, e la libertà, sotto forma di elicotteri americani, giustiziava una quarantina di iracheni di vario sesso ed età colpevoli di aver sparato in aria durante una festa di matrimonio. Io non credo che avremo mai più progresso, né libertà, se non saremo capaci di restituire spessore ideale a questi concetti, strappandoli per sempre dalla bocca di chi li considera meri sostantivi da sfruttare come armamento di supporto.
da Mirko Morini (http://butirrometro.splinder.it)
Ho trovato il sito relativo all’esperimento che Ceratti aveva detto che era stato fatto negli anni 70 e che gli sceneggiatori del film Das Experiment avevano preso come soggetto. L’esperimento venne condotto nel 1971 dall’equipe del prof. Zimbardo nelle cantine della Stanford University. Il sito è ufficiale e viene presentato l’esperimento con una serie di “lucidi”. L’indirizzo al quale trovate il tutto, aggiornatissimo fino ai fatti di Bagdad, è http://www.prisonexp.org/.