da Filippo Facci
(segreteria telefonica) “Pronto, Silvio? Non ci sei? Hai il cellulare spento. Volevo dirti che io intanto rado al suolo. Ti chiamo dopo”.
BUSH. Pensate al dramma di quest’uomo che quando vorrà radere al suolo l’Iraq, come è suo diritto (e come è suo dovere), dovrà telefonare a Berlusconi perché gli ha promesso di chiedergli il permesso prima. Lui ha organizzato tutto, miliardi di dollari stanziati, navi salpate, aerei col motore acceso, gazzettieri indottrinati, soldati col ghigno cattivo innescato e Berlusconi magari gli dice di no per non scontentare Casini. Vi immaginate la disperazione di Bush?
TREMONTI. L’Euro di carta vale di più dell’euro di metallo. (ricordate:”pesa di più un chilo di piume o un chilo di piombo?”) Basta fare l’Euro di carta e l’economia riprende il volo. Dove gli è venuta in mente questa idea? In bicicletta, mentre pedalava insieme a Umberto Bossi. Lo ha raccontato lo stesso Bossi. Ma non ha raccontato che stavano commentando l’ultima frenetica partita a Monopoli,l’esercizio preferito da Tremonti per apparire sempre molto preparato.
Claudio Sabelli Fioretti
da Vittorio Aime
Perché, se il lavoratore sbaglia, s’invoca immediatamente la legittima libertà di licenziare il malvagio, magari chiedendo a gran voce la modifica dello Statuto dei lavoratori, ovviamente in senso restrittivo quando non abrogazionista, e se invece a sbagliare è il datore di lavoro s’invoca subito l’aiuto governativo, vedi cassa integrazione? Certo, ci saranno state delle irregolarità nella gestione dell’INPS ma se non ci fosse stata questa voragine depauperativa delle risorse, forse oggi non staremo a parlare di mancanza di fondi che giustifica l’invocazione, sempre più roboante, della soppressione a favore delle assicurazioni private. O no?
Volete leggere l’ultimo messaggio di Paolo Flores d’Arcais sulla manifestazione del 14 settembre. Di corsa su Documenti (csf)
da Andrea Bria
L’idea che gli USA fanno la guerra a chi pare a loro per difendere gli ineteressi dei petrolieri e’ diffusamente accettata, eppure ancora in molti sono pronti a difendere le posizioni belliciste anche questa volta. Per recuperare alla ragione i recuperabili, mi piacerebbe che tutti i giornali facessero il loro mestiere, che e’ non solo di riportare i fatti ma metterli in relazione. E vorrei che scrivessero (ma bene, non male come lo scrivo io che non so scrivere) la seguente cosa: Ogni volta che si parla o si fa la guerra in medio oriente il prezzo del petrolio si alza. Io non mi intendo di alta finanza, ma se leggo i listini delle borse vedo che i titoli dell’ENI ed in generale delle aziende petrolifere aumentano di valore. Quindi ne deduco che l’aumento del prezzo del petrolio porta maggiori guadagni alle aziende petrolifere. Bush e Cheney sono espressione diretta quando non direttamente proprietari di aziende petrolifere. Con le loro dichiarazioni e con le loro azioni sanno benissimo come saranno influenzati i prezzi del petroli e il valore delle loro aziende. Questo dovrebe far dubitare un pochino sulla loro serenita’ nel fare scelte belliche nel nome della “giustizia”. E’ improbabile che i fan di questi personaggi abbiano i loro stessi interessi economici e la stessa considerazione che hanno loro per gli inevitabili “effetti collaterali”.
da Gigi Forzese
Come si sa c’e’ mezza Italia in subbuglio con questa storia degli ospedali che vengono chiusi.Ieri sera provo a vedere come se la cavava il Tg5.Presentati da una faccia pulita come Sposini vanno in onda di seguito 3 servizi di protesta e poi un servizio “strano” in cui il giornalista teneva a sottolineare che le immagini si riferivano a scontri tra polizia e dimostranti risalenti alla “precedente legislatura” in Emilia,come dire : anche i comunisti chiudevano gli ospedali.Il servizio si concludeva pero’ con una rassicurante intervista ad un dottore di quell’ospedale chiuso che rivelava come adesso i cittadini emiliani siano proprio contenti delle scelte fatte.Il montaggio dei servizi,la scelta dei testi, la faccia bonaria del dottorone volevano sembrare scelti per caso mentre si vedeva che sotto c’era stato un accurato lavoretto di scelte ad hoc. La cosa che mi ha spaventato e’ che alla fine mi avevano pure convinto!!! Tanto e’ vero che ho pensato che veramente e’ una cosa utile chiudere i piccoli ospedali e che diamine!E’ incredibile come riescano a farti pensare cio’ che vogliono con la tv.Anche se ti stanno per ammazzare ti possono convincere che e’ una cosa che ti conviene visto che ti aprono le porte del paradiso!
da Renato Tabassi
Peccato che Natalino Russo non viva in Puglia e non abbia visto da vicino quelle che definisce le aggressioni al povero Fitto, governatore della Puglia.Se fosse stato presente a Terlizzi avrebbe visto che il presidente volutamente non ha voluto scendere dall’auto per fare le vittima. C’erano le forze dell’ordine che certamente lo avrebbero adeguatamente tutelato, come si fa per tutti i potenti. E poi Russo dovrebbe conoscere quello che Fitto definisce il riordino ospedaliero regionale. Un ospedale costruito tutto nuovo, a Mottola, ora deve essere lasciato lì nella campagna come ulteriore monumento… alla salute! Alcuni ottimi reparti chiusi a Martina Franca per potenziare quelli di Castellaneta, patria di un “suo” consigliere regionale forzista che, a sua volta, è figlio di un ex direttore generale di Asl (arrestato e scarcerato in attesa di giudizio).Questo direttore generale è stato arrestato insieme ad un altro direttore generale della stessa Asl e di un faccendiere che fatturava – secondo le accuse della magistratura lette sulla stampa locale – lavori senza eseguirli. Il tutto per la modica cirfra di tredici miliardi delle vecchie care lire. E i pugliesi si ritrovano a pagare ticket e somme aggiuntive sui medicinali per ripianare anche i 13 miliardi regalati al faccendiere e ad una responsabile dell’Asl ancora in carcere da lontano 26 aprile 2002. Lo scandalo dell’Asl di Torino, del dott. Odasso, fa solo un solletico a quello della sanità tarantina. Eppure i media nazionali su Odasso sparavano in prima pagina, ma della sanità tarantina, solo brevi di cronaca all’interno!
da Alessandro Ceratti
Il Corriere di oggi pubblica un’intervista a Bové che afferma: “A Johannesburg si discute di alimentazione e produzione mondiale. I formaggi e i vini, insomma i prodotti di qualità destinati al mercato interno dei paesi ricchi, c’entrano poco o nulla. Possono benissimo continuare ad essere sovvenzionati”. E’ ineccepibile: che male c’è a continuare a sovvenzionare i generi di lusso? Quando si dice la coerenza! Non sarebbe stato meglio dire: “Usiamo le sovvenzioni per il vino e il formaggio di lusso francesi per promuovere lo sviluppo dell’agricoltura dei paesi poveri”? Ma la verità è che ogni bacino “elettorale” è bello a mamma sua.La chiusura poi è esilarante:”Tutti sanno bene che la soia e il mais trangenici non vengono usati per nutrire le popolazioni ma per alimentare maiali, polli e vacche dei paesi occidentali” afferma Bové. Infatti in Italia maiali, polli ecc. sono animali da compagnia. E gli occidentali mangiano pochissimo.
da Primo Casalini, Monza
Mak Twain, americano alla corte di Re Artù, ironizza lievemente sul cronista di corte che ogni giorno scriveva: “Il re cavalcò nel parco”. Era un modo di non parlare della liaison Lancillotto-Ginevra e delle trame di Merlino e Morgana. Oggi, abbiamo il colto Paolo Bonaiuti, che ci racconta che Berlusconi e Tremonti hanno avuto “un lunghissimo colloquio telefonico”, e sottolinea significativamente il carattere “sereno” della conversazione. Buone notizie, quindi, per la Telecom e per i bagnanti settembrini. Ieri, la notizia era il crollo psicofisico di Tajani, Viceconte & C, che avevano cercato di tenere il ritmo del premier nel footing. E domani, che ci racconterà Bonaiuti? Il menù del cuoco Michele per il lungo viaggio verso Johannesburg o lo spuntar dei funghi (Amanita Caesarea, ovviamente) a Villa Certosa? Fra un po’ toccherà alla gnoccolatria, e sarà dura per lei, Sabelli. Questi, le entrature ce le hanno tutte.
UN NOME PER LA BARCA DI D’ALEMA
Prosegue sul Foglio il concorso per un nuovo nome da dare alla barca di D’Alema (in realtà prosegue anche sul nostro sito, ma con scarsa fantasia). Segnalo uno splendido Nilde Yacht (autore Bruno Lauzi)
Coop America, Timon Bolivar, Affondazione Italianieuropei, Nostromo all’Avana, Nullatenente di vascello. Mattia Feltri e i ragazzi
I-don’t-karus. Willy Ward, Londra
I care! Umberto Quattrocchi
Falce e vascello, Radical ship, Losco al lasco, Stramba Linda. Aldo Fiordelli
In rotta con tutti. Brunella Fraietta
KorrentOne. Fabio Cielo
Il Ribaldone, Qualcosa di Sinistra, La Posa dei Venti, Boat People, Chi parla male pensa mare, Pallida luna pluit rubiconda flat alba serenat, Equo-reo, Cui Prodist?, La Prodigiosa, Baffman & Prodin, Tanto va la gatta a largo che ci lascia lo baffino, Baffonda, Baffaire. Massimiliano Parente
Risotto a chi tocca, Boia chi ammolla, Me ne inVisco, Vado al Massimo, Àncora tu, Hully Gallipoli, L’Anormale di Pisa, Me ne faccio un baffino. Sandro Bocchio, Alessandria
Risacca mantecata, Lider Maximo, d’a Lima a Cuba. Alberto Maria Giuri
Strambato, AchilleSauro, ApProdi lontani, Baffino sì ma che tangone, E’ ora è ora potere a chi sta a prora. Francesco Allegra
L’ho fregata a Potemkin, Nilde Yacht. Bruno Lauzi
Afflottopoli, Corazzata Mitrokhin, Nettuno mi può giudicare. Nunziante Albano, Marano di Napoli
Dérive gauche. Roberto Festa, Mantova
Le nouveau panphilosophe, Vestiremo alla marinara. Luigi Carpinteri, Trieste
Legittimo gozzetto o Porto Alègher. Lupo Tomasin
Un Capitale. Paolo Ascari