da Andrea Buoso
Ti giro la “risposta” all’appello sulla benzina: è una bufala.N.B.: Il servizio antibufala è dell’ottimo Paolo Attivissimo (www.attivissimo.net)
__Antibufala: come ti risolvo il caro benzina…___
“Diamoci una mano……Abbassiamo il prezzo della Benzina. Invia a tutti quelli che conosci PER UNA COSCIENZA NAZIONALE” dice l’appello. Vuoi vedere che boicottando l’IP riusciamo a far scendere il prezzo a livelli americani, ossia mille vecchie lire al litro?
L’indagine antibufala completa, con il testo integrale dell’appello e ulteriori dettagli e grafici, è a vostra disposizione presso
http://www.attivissimo.net/antibufala/caro_benzina.htm
ma immagino che abbiate già capito di cosa si tratta: è uno degli appelli più gettonati di questi giorni nella Rete italiana. Tralasciando il suo italiano decisamente sconnesso, la premessa di base dell’appello è che boicottando una delle case produttrici si possano ottenere sostanziali ribassi del prezzo della benzina.
Purtroppo la premessa è sbagliata. Gran parte del prezzo alla pompa, infatti, non dipende dai produttori, ma dal Fisco. Dell’euro circa che paghiamo per un litro di benzina, al produttore vanno una trentina di eurocent: il resto è costituito da tasse (accisa e IVA). Queste, perlomeno, sono le cifre che ho trovato in Rete presso http://www.tecnici.it/indici/default.asp?nam=benzina., che dichiara di riportare “dati forniti dal Ministero dell’Industria” a novembre 2002.
Al massimo, quindi, il boicottaggio potrebbe incidere su quei trenta eurocent circa. Quand’anche benzinai e società petrolifere decidessero improvvisamente di lavorare a metà prezzo (improbabile), il costo alla pompa scenderebbe a 85 eurocent, cifra ben lontana dai 55 prospettati dall’appello come risultato USA.
Risultato che è fra l’altro inventato di sana pianta. Infatti il prezzo attuale (media nazionale USA di novembre 2002) è $1,44 al gallone (un gallone vale circa 3,78 litri), pari a 0,38 euro al litro (http://abclocal.go.com/kabc/news/ 112402_NW_gasprices.html), non 0,55.
Anche l’affermazione che è stata “abbassata a questi livelli con questo metodo”è falsa, perché la variazione dei prezzi non è dovuta a boicottaggi selettivi, ma all’andamento del mercato petrolifero. Un documento della Exxon (www2.exxonmobil.com/ Corporate/Files/Corporate/gpip.pdf) taglia la testa al toro: presenta due grafici, quello del prezzo del greggio e quello del prezzo alla pompa in USA, che sono sostanzialmente sovrapponibili, soprattutto dagli anni Settanta in poi. Quando sale il prezzo del greggio,sale il prezzo alla pompa. Idem in caso di discesa. Quindi di calo dei prezzi USA derivanti da boicottaggi proprio non c’è alcuna traccia.
Appurato che il contenuto dell’appello è totalmente infondato, resta da chiedersi che cosa abbia spinto l’autore dell’appello a diffonderlo. La spiegazione più istintiva è l’intenzione di sabotare la IP (l’unica compagnia petrolifera citata), che fra l’altro non è assolutamente detto che pratichi sistematicamente i prezzi più alti: controllate i distributori della vostra zona e ve ne accorgerete.
Tuttavia la ricerca in Google Groups indica che il messaggio è arrivato improvvisamente nei newsgroup fra il 30 e il 31 luglio 2002, ha sempre come mittente una “Sonia” il cui indirizzo advad@hjkhjk.it punta a un nome di dominio inesistente, riporta sempre gli stessi due indirizzi altrettanto inesistenti (From: lucagmb82@tiscali.it, To: lauraroeftto70@libero.it, che ho verificato entrambi ottenendo “user unknown”), ed è stato inviato ripetutamente ai newsgroup più disparati e fuori tema, come it.annunci.usato, it.annunci.commerciali, free.it.auto.lancia-delta, free.it.cultura.fotografica e it.lavoro.consulenti.
La presenza di diversi errori veramente macroscopici di italiano, che di primo acchito parrebbe una semplice indicazione di scarsa cultura linguistica, se combinata con questi indizi, fa invece pensare a un “pallone-sonda” di quelli lanciati occasionalmente dagli spammer: Gli errori servono per creare sequenze di parole univoche, che consentono di seguire la diffusione del messaggio tramite i motori di ricerca, proprio come ho fatto io. Tuttavia, in mancanza di conferme, non posso esserne del tutto certo.
Sia come sia, l’appello è una bufala e ne sconsiglio vivamente la diffusione.
Nessun commento.
Commenti chiusi.