da Valerio Manuguerra, Siena
Ma dài, Claudio, prima ti sdrai sotto Valzania e poi pretendi che ti dicano che sei professionale, indipendente e in buonissima fede.Io, per la stima che ho per Valzania (in fondo è solo un ex-dc, anche se quando l’ho conosciuto a bordo della Vespucci, mi sembrò uno di quei rarissimi ex-socialisti colti e tolleranti), per rispetto della radio (2 e 3) e per una questione di pudore (non ho detto stile) non avrei neanche fatto l’intervista (dato l’evidente conflitto di interessi tra te e il direttore).Mi sentirei meglio se uno che fa il direttore di due reti radiofoniche non desse l’impressione di impiegare tutto il suo tempo (libero ?) a fare il giochino della torre o a catalogare scientificamente le tipologie di voltagabbana, raccomandati e adulatori. Mi sarebbe piaciuto invece che dall’intervista fosse venuta fuori una strategia culturale precisa e di lungo respiro: quali i programmi,quali temi affrontare, con quali uomini, e come attrarre nuovi ascoltatori (magari giovani) senza affidarsi ai vari pierluigidiachi o peggio emulando radiodeejay (vedi cammellieri vari .). Mi tocca infine sottolineare che avete invertito i ruoli: la migliore battuta (“D’Alema è un vero democristiano. Sa che cosa è la politica. Io aspetto sempre che confluisca nella Dc”) è di Valzania, mentre la migliore smentita/conferma che quella non fosse un’intervista-tappetino è tua (“Che cos’è l’adulazione?”) : che tenerezza !Naturalmente rimane immutata la mia simpatia nei tuoi confronti, non fosse altro perché grazie a queste tue rarissime cadute (di stile) riusciamo ancora di più ad apprezzarti;e poi, come diciamo noi siciliani quando vogliamo giustificare chi commette involontariamente un errore: cu mangia, fa muddrichi (chi mangia, fa molliche).
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