da Febe Cavazzutti Rossi
Mi capita di avere notizie dirette dei recenti appalti per le pulizie dei treni e delle stazioni da chi ne è coinvolto nel Veneto, ed è assolutamente allucinante. Alla fine dello scroso anno gli appalti sono stati vinti da ditte pescecane che hanno offerto 40% di riduzione dei costi. Per realizzarli sono state licenziate dai 12.000 ai 15.000 operai (ricorderà le proteste sui binariu, ecc.). I sindacati hanno fatto poco e male il loro lavoro: ci sono stati dei rinvii, il reintegro a ore lavorative ridotte, ecc., la promessa di tutti gli ammortizzatori sociali che vengono intascati dai nuovi appaltatori pirati. Finalmente è arrivato il giorno – la settimana scorsa, qui nel Veneto . in cui le pulizie devono essere effettuate dai nuovi. Ebbene, gli operai si sono presentati al lavoro, ma da allora non sanno cosa fare: l’appaltatore non ha macchinari, non ha strumenti, non possiede neppure delle scope: In varie stazioni si sono affrettati a mandare un responsabile ai supermercati per comprare delle spugne, ci manda solo che gli operai si portino i detersivi da casa. La centrale operativa è a Bari: non conoscono neppure la geografica del Veneto. Hanno intimato a un dirigentre di….CALALZO !!!!!!!!!!!! di assumere la direzione per tutto il Veneto. Una responsabile degli uffici in maternità, con la nascita di un figlio cerebroleso, è stata comandata di presentarsi il giorno tot in ufficio……a Bari!!! Così la poveretta, non potendo andare in ufficio a Bari è costretta a licenziarsi, e loro sono a posto. Gli addetti alle batterie dei treni, fino ad ora dovevano essere in possesso di un patentino (se ti casca una batterie del treno su di un piedi, non resti con mezzo piedi, resti maciullato. Da Bari hanno informato che loro se ne fregano del patentino: che facciano il loro dovere, altrimenti si considerino licenziati in tronco. Adesso capisco, dopo qualche tentennamento, che Cofferasti ha ragione| Tuttavia, dove sono i sindacati? e dove sono i giornalisti?
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