da Alessandro Ceratti
Tu la tua coscienza la senti. Ok, e se ti sbagliassi? Se quello che senti non è, appunto, nient’altro che una sensazione? Un prurito senza nessuna causa e importanza? E soprattutto: dove ha imparato la tua coscienza quello che è giusto e quello che è sbagliato? E se la tua coscienza che è soggettiva ti dice qualcosa, magari a un altro soggetto la sua coscienza dice qualcos’altro. Di una coscienza soggettiva (in questo senso) ce ne si fa ben poco.
Me ne frego. La mia coscienza non serve, come Dio, a governare, a fottere la povera gente, a perpetuare ricchezze, a giustificare stragi. La mia coscienza serve a me e non fa male a nessuno. (csf)
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