I portegni erano ricchissimi, avevano case sontuose che oggi sono diventate le ambasciate di tutto il mondo. Buenos Aires è proprio bella. È cinque o sei città tutte bellissime, che convivono una accanto all’altra. Mi ha commosso il fiore bionico, enorme e di ferro, che fiorisce una volta al giorno. Purtroppo si è rotto e non fiorisce più. La pioggia ci impedisce di visitare il rosedal, 14 mila rose, ma nessuno può risparmiarci il monumento a Garibaldi e l’ennesimo ponte di Calatrava, nel quartiere delle donne, Porto Madero, che già si sta preparando alla festa dell’otto marzo, e perfino un ristorante “alla parolaccia”. E da quelle parti anche un monumento a Manuel Fangio. Con annessa Maserati. la guida Mimma ci indica anche la casa di Maradona dalla quale fu cacciato dai condonimi perché faceva troppo casino e la scultura ciocciosa di Botero.
GLI ALLEGRI BACCANALI DEL GRUPPO DEGLI UNDICI
LO SGUARDO PREOCCUPATO DI EZIO ESAMINANDO LAS CUENTAS
LE UNGHIETTE SOBRIE DI BARBARA. Noi facciamo finta di non conoscerla.
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