da Gianni Guasto
Faccio rispettosamente notare alla signora Guarini che ha mille volte ragione a chiamarmi Guasto, ma non mi rende giustizia quando mi dà dello spocchioso. Io, assieme al suo refuso, non avevo trascurato di stigmatizzarne uno mio di qualche giorno prima, di cui mi ero già scusato. Quindi in discarica ci andiamo assieme, come il netturbino Esposito Gennaro e “il nobile marchese”, nella poesia “A Livella” del suo grande conterraneo. Forse per lei non sarà la più piacevole delle compagnie, ma a volte, come suggerisce Totò, bisogna farsene una ragione.
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