da Gianni Guasto
La aspettavamo da anni, e finalmente è arrivata: è la notizia che Giampaolo Pansa, come quelle persone che lottano per anni contro un’identità di genere che non sentono propria, ha finalmente deciso di attraversare il Rubicone: la prossima volta voterà Berlusconi. Dopo anni trascorsi in un’estenuante marcia di avvicinamento, sempre scandita dal mantra “premesso che sono di sinistra”, il giornalista ha finalmente deciso di abbandonare ogni indugio, e di rivelare ai genitori la propria insopprimibile diversità. Uff, meno male: avevamo temuto che rimanesse per sempre in mezzo al guado.
Strano, però… questi avvicinamenti e i ritorni di fiamma mi insospettiscono. Solitamente, un lider in disgrazia viene abbandonato, in Italia continua a raccogliere accoliti. Spiegatemi il fenomeno o ditemi che non è vero.
io spero proprio che non sia vero…..perche’ se così fosse vuol dire che berlusconi ce la farà pure stavolta e allora è finita…..devo dire altresì che pansa mi insospettiva da tempo…ma farlo ora….nooooooo!!!!!
Cara Carla, “pecunia non olet” e i politicanti che non sono in campo per una ideologia ma per interesse si compnora con un piatto di lenticchie… pardon, con una poltrona.
Pansa a l’Espresso,conduceva il “bestiario”;scriveva degli attacchi, delle spallate, del mercato di senatori,delle dimostrazioni di piazza organizzate da B.perché cadesse Prodi definito inefficiente, tanto, che in poco tempo, con la maggioranza di un solo voto al senato, ripianò i conti di cassa, lasciò un disavanzo consistente che B. appena al governo, procurò di mandare in rosso, premiò i “patrioti di Cai” con la polpa di Alitalia (a noi 3MLD di debiti), omaggiò dell’ICI i miliardari e mise in crisi di cassa comuni e province. Col Paese in crisi profonda, B.diventa sultano da il via ai festini. Oggi apprendiamo che Pansa va a sostenere chi ha comportamenti che stridono parecchio con l’etica.Come Guasto Salerno e Urbani, sono felice che sia “zompato” di là; con noi stonava.
A volte ad invecchiare non si diventa sempre più saggi: si rimpirlisce. Può essere che il Pansa di oggi non sia lo stesso di ieri? Non si può per anni scrivere “il Bestiario”, e poi cascarci dentro. Povero Pansa (e poveri noi).
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