da Vincenzo Rocchino, Genova
Tre mesi buttati; un’estate cacciata letteralmente nel cesso, all’ inseguimento di una presunta truffa, per la vendita di poco più di 50 metri quadrati a Montecarlo, con risvolti comici, all’inseguimento di una cucina, che hanno rischiato di fare cadere il governo. Oggi la Procura di Roma ha chiesto l’archiviazione del caso: non c’è truffa.
Il fatto curioso è che siamo venuti a sapere che c’era l’indagine a indagine finita, due mesi dopo l’inizio.
Credo che fosse implicito che l’indagine fosse in corso; traspariva da quasi tutti gli articoli sul caso, e non erano pochi.
In genere, quando i giornalisti si buttano su un argomento gustoso non si preoccupano di essere “impliciti” e di far “trasparire”. Se Libero e il Giornale non ne hanno fatto una decina di prime pagine è perchè non avevano certezze e nessuno glie le ha fornite.
Eppure non si riesce a capire come mai la casa di Montecarlo sia finita dal patrimonio di An alla disponibilità del cognato del Presidente della Camera!
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