da Giorgio Goldoni
Ogni anno si ripete il sempre più stanco rituale della Festa della Liberazione. Andiamo a celebrare la vittoria di una parte (i partigiani) su un’altra (i fascisti) per ricordarci che l’Italia era e resta un paese diviso. Da un lato le milizie di Stalin, a cui non importava la libertà e la democrazia, ma la conquista del potere , per instaurare un paese comunista (Est Europa insegna), dall’altro folle che ancora osannavano Mussolini a Milano il 24 aprile. Perchè non abolire questa celebrazione? O ,se proprio vogliamo salvarci un giorno festivo , scegliere magari un’altra data, il 18 aprile , in memoria della splendida vittoria elettorale, il 18 aprile 1948, del mondo occidentale su quello socialcomunista, che ci ha risparmiato vari lustri di sofferenze?
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