da Michele Lo Chirco, Cinisi
Non credo sia un’operazione difficile: prima delle elezioni ci si mette d’accordo, si fa un accordo di massima (io voglio questo e quel ministero, oltre a quella presidenza…), poichè si sa (con un certo margine di errore) chi vincerà e chi perderà. A questo punto, dopo le elezioni, si prende atto dei risultati, e se c’è qualcosa da correggere (chi ha preso più voti del previsto, chi ne ha preso meno) la si corregge. Tempo una settimana e tutto è risolto, senza teatrini e burattini; ma la verità, si sa, è una sola: si atteggiano tutti a grandi statisti, e alla fine dei conti sono sempre lì che brigano per un posto di potere e di sottogoverno più degli altri.
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