Luciano Bonaparte, il fratello di Napoleone, alla fine della sua vita avventurosa, venne a vivere in Italia, nello Stato Pontificio. Il Papa lo aveva fatto principe di Canino. Lui, oltre che una casa in Maremma aveva anche una casa a Senigallia. Era stato molto ricco ma ormai non se la passava più tanto bene a causa di un paio di investimenti andati male. Così rispose positivamente quando la sua seconda moglie Alexandrine, gli scrisse da Canino a Senigallia che molti in Maremma facevano un sacco di soldi scavando tombe e vendendo i corredi funerari. Luciano Bonaparte, che aveva dodici figli da mantenere, tornò subito a casa, mise insieme una squadra di un centinaio di operai e divenne uno dei più attivi “tombaroli” della zona. Luciano Bonaparte era una persona innamorata del mondo etrusco e si comportava con rispetto e passione per tutto ciò che trovava. Alla sua morte la moglie Alexandrine non ebbe la stessa sensibilità e fece degli sfracelli. Sembra addirittura che in ogni tomba scegliesse il meglio e distruggesse il resto per tenere alti i prezzi. Insieme a Lorenzo Sganzini siamo andati a vedere la tomba di Luciano, nella chiesa principale di Canino, e quella di Alexandrine. Fuori, sulla piazza, da un paio di anni c’è anche un monumento al fratello di Napoleone. C’è scritto: “Amò la libertà, le lettere, la terra di Tuscia ove riposa”.CONTINUA…
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