da Federica Pirrone, Milano
Cosimo Mele, sbadato parlamentare del “regno dell’ipocrisia-UDC”. Da anni rafforza la propria identità cristiana con un iter etico che passa per il divorzio, il gioco d’azzardo, le tangenti. Ora è la volta dell’adulterio. E’ una prostituta, ma lo intuisce solo davanti al conto. La donna va in overdose, però droga non ne ha vista. Erano due, ma non se n’è accorto. Che sfortuna: per colpa del malore di una puttana, sua moglie piange, è in imbarazzo coi figli, e si deve dimettere dal partito. Dal parlamento no, che c’entra, lui risponde solo a famiglia e partito. Mica ai cittadini che rappresenta. A quelli che gli pagano lo stipendio da parlamentare, con cui fa i regalini alle sex worker quando le porta in suite al Flora. Ché non va in camporella, Mele. Di questo non si vergogna, anzi, si sente un eroe: tanti l’avrebbero lasciata crepare, invece lui, che è uno sveglio, l’ha aiutata pur avendo capito subito di rischiare la faccia. In pratica, si sente orgoglioso perché non è un delinquente.
Nessun commento.
Commenti chiusi.