da Gianluca Freda
Caro Csf, le cifre negazioniste parlano di un numero di vittime dei campi nazisti nell’ordine delle centinaia di migliaia, non dei milioni. Ma il punto non è questo. Il punto è la tesi che vede nei campi – come sarebbe, del resto, logico – degli strumenti di repressione politica, non di “sterminio su base razziale”. In questo senso, l’inesistenza di quella macchina di sterminio sistematico che è la camera a gas sarebbe la prova del nove. L’errore sta nel vedere sempre e comunque nei negazionisti dei riabilitatori politici del nazismo. In alcuni di loro (come Zundel) questa tendenza esiste, in altri (come Faurisson) decisamente no. Del resto, quando mai la storiografia è stata indipendente dal pensiero politico degli storiografi? Gli errori dovuti al politicismo si combattono da sempre coi documenti, non con i cazzotti. Quando si usano i cazzotti, è segno che documenti non ce ne sono.
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