da Oreste Tappi, Roma
Grondona, la storia di “sconoscere” sarebbe finita presto, se il simpaticissimo Santi Urso non mettesse al servizio di un lodevole spirito cavalleresco un’idea diciamo romantica dell’evoluzione della lingua, che confonde il gusto (o anche l’ignoranza) del singolo parlante con i fattori reali (e ben noti) del mutamento semantico-lessicale. Niente di male, se la lingua non servisse per comunicare con gli altri. In più, il romantico Santi ama divagare e forse un po’ anche menare il can per l’aia.
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