da Oreste Tappi, Roma
Caro Schiavone, i Vangeli recepiscono sostanzialmente la mitopoiesi su Gesù successiva alla sua morte, che ovviamente ha utilizzato i mitemi disponibili nella cultura dell’epoca, sia ebraica sia ellenistica. Perciò la base di almeno alcuni dei dogmi cattolici meno “convincenti” sta effettivamente lì. Ma concordo senza riserve sull’idea che in Italia si dovrebbero conoscere molto di più sia la Bibbia (ebraica) sia il c.d. Nuovo Testamento, ovviamente con relative interpretazioni, come per i poemi omerici e quant’altro. Aggiungo che la chiesa cattolica ne ha vietato per secoli la traduzione nelle lingue moderne (peraltro leggendoli essa stessa nella traduzione latina e non negli originali) e li ha persino tenuti nell’Indice dei libri proibiti (fino a metà sec. XVIII), e che ancora oggi gli insegnanti di religione cattolica stipendiati (secondo me a torto) dallo stato italiano, generalmente di tutto si occupano meno che di questo.
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