da Primo Casalini, Monza
Tappi e poi Guasto hanno ragione, la specialità di Onan era diversa da quella da me ipotizzata, Wikipedia me lo conferma. Mi intriga un po’ che Onan lo facesse “per terra”, deduco che il tutto si svolgesse in plein air, che ha il suo bello. Un mio collega di lavoro, uomo fatto col pantografo, un vero gigante, era molto organizzato: si era creato nel Parco di Monza una garçonnière en plein air, completa di erba ben curata – senza fastidiosi sassetti – e di piccole facility (persino caramelle di menta) conservate nell’incavo di una pianta centenaria. Il Parco di Monza è talmente vasto da rendere possibili anche simili astuzie. Non credo però che il mio collega fosse parente di Onan, difatti non è stato incenerito da una divinità o dall’altra – tutte invide – credo goda tuttora di una sua bucolica felicità. Prima o poi gli dedicheranno una lapide sul posto: “In questo ridente luogo etc etc” e le scolaresche affluiranno numerose.
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