da Vittorio Grondona – Bologna
Antonio Catricalà dice che non si può mettere un tetto al fatturato Mediaset. Giusto e condivisibile (anche da me). Un tetto dovrebbe invece essere messo ai tempi pubblicitari per rispettare il cittadino, il quale, volere o volare è il proprietario esclusivo delle frequenze utilizzate in concessione statale dai vari Mediaset, Rai, ecc. Per esempio per ogni film trasmesso apparentemente gratis da Mediaset, ci sono all’interno 4 stacchi di pubblicità e telepromozioni della durata di circa dieci minuti ciascuno più altri due stacchi all’inizio e alla fine del film. Anche il più sprovveduto dei garanti controllori dovrebbe avere osservato che questi intervalli sono davvero esagerati. Su una media di 180 minuti di spettacolo vero e proprio, il telespettatore deve sorbirsi in più quasi un’ora intera di pubblicità, accollandosi, suo malgrado, completamente i costi dell’energia elettrica necessaria. Basterebbe inserire nella convenzione la condizione di limitare i tempi di intervallo, per esempio da dieci a cinque minuti, che per la verità sarebbero ancora troppi, ed ecco che come per incanto diminuisce senza intervento coercitivo la quantità di pubblicità che il concessionario può tecnicamente trasmettere. Il cittadino sarebbe molto grato al governo per un simile semplicissimo provvedimento.
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