da Alessandro Ceratti
Grondona, affrontando il tema delle liberalizzazioni, se la prende con la grande distribuzione. Tutto ciò che dice è vero, salvo l’aspetto determinante che essa è veramente riuscita a contenere i prezzi. Il negozietto sotto casa era comodo e senz’altro ci si poteva trovare competenza e fantasia. Solo che in genere, di fronte a un giro d’affari limitato, ci doveva campare sopra una famiglia (che aveva la tendenza a trattarsi bene). Ora invece ad accoglierci negli ipermercati c’è spesso un commesso alle prime armi, per parlare con il quale abbiamo dovuto fare la fila e che gestisce da solo un giro d’affari parecchie volte superiore a quello del negozio. Inoltre la grande distribuzione facendo acquisti di entità rilevante può certamente spuntare prezzi migliori con il produttore. Tutto ciò si traduce in un prezzo della merce significativamente inferiore. Malgrado gli evidenti difetti della grande distribuzione rispetto al commercio al minuto questo singolo vantaggio è stato preferito dai consumatori. Tanto è vero che i negozietti hanno chiuso in massa.
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