da Vittorio Grondona – Bologna
Io credo che gli “innumerevoli” precetti di Dio si limitino in due soltanto: amare Dio e amare il prossimo come se stessi. Chi non credesse veramente in Dio, cosa del tutto ragionevolmente ammissibile, non potrebbe però escludere con altrettanta ragione la giustezza e l’opportunità sociale del secondo precetto. Al di là delle configurazioni di Paradiso e di Inferno, di credenti e di non credenti, vorrei ribadire in sostanza il mio pensiero: non si ama il prossimo quando in nome di astratti convincimenti religiosi o di etica bislacca si reputasse corretto lasciarlo soffrire inutilmente.
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