da Antonio Pedna, Ravenna
“In merito alla richiesta di esequie ecclesiastiche per il defunto Dott. Piergiorgio Welby, il Vicariato di Roma precisa di non aver potuto concedere tali esequie perché, a differenza dai casi di suicidio nei quali si presume la mancanza delle condizioni di piena avvertenza e deliberato consenso, era nota, in quanto ripetutamente e pubblicamente affermata, la volontà del Dott. Welby di porre fine alla propria vita, ciò che contrasta con la dottrina cattolica (vedi il Catechismo della Chiesa Cattolica, nn. 2276-2283; 2324-2325). Non vengono meno però la preghiera della Chiesa per l’eterna salvezza del defunto e la partecipazione al dolore dei congiunti”.Sono stato educato nel Cristo che sulla croce chiese che passasse da lui il calice del dolore; con il precetto di perdonare chi mi recava offesa, perchè solo Dio giudicherà nell’ultimo giorno.Mi è stato insegnato che la Chiesa è accoglienza e misericordia…Che delusione, che si sia trovato un medico per avere pietà di un’anima e non si sia trovato un prete per la consolazione di chi è restato.
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