da Santi Urso
Temo che i grecismi, riferiti alla pucchiacca (o pucchiacchia, so’ sfumature, direbbe Ezio Greggio), stiano, a quel prezioso sorriso, come la prosa al borghese di Moliere (“io parlava in prosa e non lo sapea”). Intendo dire che quando conio’ il termine, l’oscuro villico fantasioso, piu’ che il greco, aveva di certo in in punta di lingua l’onomatopea. La radice della parolina dialettale e’, oltretutto, la stessa di pucciare. Che, Lei m’intende, significa intingere (e talvolta con vigore). Ci e’ gradita l’occasione per ringraziarLa d’aver chiosato con forza talune idee balzane. Continui, La prego, a segnalare le merde pestate: sembra politicamente scorretto, in realta’ ne guadagna la pulizia del percorso.
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